Volalto, l’ira del presidente Barone: “Sono stufo di essere trattato da ebete, meritiamo rispetto”



Il presidente Agostino Barone (Foto Giuseppe Melone)
Il presidente Agostino Barone (Foto Giuseppe Melone)

“E’ assurdo e folle prendere decisioni come quella di autorizzare un si importante evento religioso in contemporanea allo svolgimento della nostra partita di campionato creando, quindi, enormi difficoltà logistiche”.

Comincia così il j’accuse del presidente rosanero, Agostino Barone, in merito a quanto accaduto domenica pomeriggio in viale Medaglie d’Oro: una manifestazione religiosa dalla grande partecipazione popolare nello Stadio e, a pochi metri di distanza, la partita della Volalto contro il Club Italia.



“ Come si sia potuto consentire una cosa del genere è per me un mistero. – prosegue  il numero uno volaltino –  Nulla contro l’evento in se. Ci mancherebbe. Noi stessi siamo una squadra a forte anima Cattolica, ci mancherebbe. Noi contestiamo la contemporaneità dei due eventi. Rimaniamo basiti dal fatto che le nostre date erano note da tempo. Se avessimo vinto con Olbia al palazzetto sarebbero state attese oltre duemila persone e cosa sarebbe accaduto? In casi analoghi nel calcio si prendono decisioni più drastiche come la chiusura di strade etc.”.

Il massimo dirigente rosanero rincara, poi, la dose.

“ Meritiamo rispetto. I nostri tifosi meritano rispetto. Perché dobbiamo sempre essere trattati così male. Alla mortificazione del risultato sportivo, si somma anche quella della considerazione zero da parte delle nostre autorità cittadine. Sono stufo di essere trattato da ebete. Nonostante fosse una gara oramai svuotata di ogni valore agonistico, essa ha saputo, comunque, richiamare quasi un migliaio di spettatori. Si è sfiorata la rissa, abbiamo dovuto difendere con i denti l’unico accesso libero garantendo l’ingresso dell’ambulanza che, lo ricordiamo, è obbligatoria in serie A, pena la non disputa della partita. E se qualcuno si sentiva male? Sarebbe stata la fine. La zona antistante lo stadio ed il palazzo era completamente intasata. All’esterno le auto pretendevano di entrarre tutte parcheggiando ovunque ovunque. Gli autobus, poi, tutti in sosta all’interno. Molti nostri tifosi hanno dovuto lasciare l’auto lontanissima dal palazzo”.

Barone lamenta anche la mancata comunicazione fatta alla società. Almeno ci si sarebbe potuti organizzare.

“Nella maniera più assoluta. Abbiamo saputo della cosa domenica. Non ci hanno proprio calcolato. Per fortuna che i proprietari del bar De Lucia fuori lo stadio sono venuti ad avvisarci, altrimenti avremmo trovato chiuso anche l’accesso per l’ambulanza. Ma siamo pazzi? Siamo al limite della follia e della irresponsabilità. Siamo arrabbiati, quello che è accaduto ieri è paradossale. Invece di dare una mano, qui si è rischiato di rompere tutto in nome di un evento, rispettabilissimo, lo ripeto e per il quale nutriamo il massimo rispetto, un evento, però, che forse avrebbe dovuto essere programmato in altra data. Un evento – conclude amareggiato Barone – al quale, forse, non si è saputo dire di no”.

Antonio Luisè

Addetto Stampa Volalto Caserta

 


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