La carica di Antonutti: “A Trento come se fosse lo spareggio salvezza”



Michele Antonutti (Foto Filauro)
Michele Antonutti (Foto Filauro)

La salvezza sarebbe una gemma incastonata nella carriera di molti giocatori bianconeri. Sarebbe un premio, però, anche al lavoro di chi ci sta ancora mettendo la faccia e ci crede. E’ il caso di Michele Antonutti, giocatore cardine e fondamentale nel mosaico di coach Esposito. Domenica ha messo lo zampiono nella vittoria su Venezia ed ha raccontato le sue emozioni ai microfoni di Cestisticamente Parlando su Rpr.
Hai festeggiato alla grande le 350 presenze in serie A?
“È stata una grande soddisfazione, ma 350 in Serie A sono tante, mi sa che sto diventando anziano”
C’è ancora qualche speranza di salvezza?
“Noi ci crediamo, a parte con Capo D’Orlando, abbiamo sempre giocato fino alla fine. Sperando che da Roma arrivino buone notizie”.
La chiave della vittoria contro Venezia sono state le tante difese proposte da coach Esposito?
“È stato importante fare una partita molto tattica, è stata una chiave molto importante per la vittoria di domenica mettere confusione all’attacco veneziano. Sicuramente la difesa ha messo grande energia e coesione per limitare i gap fisici ed atletici”.
Che finale di campionato pensi possa prospettarsi?
“Dobbiamo capire che ragionando al di là della singola partita, cadiamo sempre nelle buche. Domenica dobbiamo andare a Trento come se fosse l’ultima partita del campionato. Abbiamo la consapevolezza che stiamo lavorando bene e che abbiamo un sistema che non può ora essere sopravvalutato. In questo campionato non esistono ultime o prime in classifica, ma tutti possono perdere contro tutti, c’è grande equilibrio”.




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