Cuore, cervello e passione per il Mondragone. D’amore: “Non ci sentiamo inferiori a nessuno”



Giovanni D'amore, regista del Mondragone
Giovanni D’amore, regista del Mondragone

Giovanni D’amore è il metronomo del Mondragone calcio, la mente della squadra di Nicola Coppola che sta impressionando tutti per il rendimento ottenuto finora nel Girone A di Prima Categoria e soprattutto per il bel calcio espresso nel rettangolo verde. Nonostante la giovane età, il centrocampista domiziano vanta già una buona esperienza per essere un classe ’90: dopo gli inizi nella Scuola Calcio ‘Sacro Cuore’ di Cancello ed Arnone, è stato notato dalla Cavese che lo ha voluto nel proprio settore giovanile, nel quale ha vinto anche un campionato nazionale giovanile; a 17 anni è arrivato anche l’esordio con la prima squadra, che militava allora in C1, nella Coppa Italia di Serie C. L’anno successivo è arrivato il prestito in Serie D alla Puteolana, prima del ritorno, sempre in prestito a Mondragone con la San Pio che arrivò fino all’ultimo atto dei playoff di Promozione. L’ultima avventura prima dell’approdo all’Us Mondragone è stata alla Virtus Carano in Eccellenza, con la quale arrivò fino ai playoff della massima categoria regionale. Poi arrivò un infortunio che lo costrinse a stare fermo per una stagione, prima dell’attuale annata che lo vede vestire di nuovo la maglia dal suo paese, con l’approdo nella squadra allenata da mister Coppola.

La sorpresa del campionato. Partiti tra tante incognite e tanti interrogativi, i terribili giovani dell’US Mondragone hanno sorpreso tutti, facendosi valere su ogni campo. Attualmente i domiziani sono in piena zona playoff: “Noi non ci siamo mai sentiti inferiori a nessuno e siamo sempre stati consapevoli delle nostre forze; pensiamo di potercela giocare alla pari con tutte, pur sapendo di essere una squadra nuova e costruita quest’anno con tanti giovani del posto, molti dei quali sono alla loro prima esperienza in un campionato di prima squadra, e stanno facendo più che bene. Siamo un gruppo solido e unito, dove si lotta tutti insieme per lo stesso obiettivo come una vera è propria famiglia, questo è il nostro segreto



I dettami tattici di mister Coppola. Essere allenati da Nicola Coppola, simbolo del calcio mondragonese, è un privilegio per i giovani del posto. Lo stesso D’amore non nasconde i meriti del tecnico: “Sicuramente se siamo arrivati fino a questo punto, gran parte del merito è di mister Coppola, che per me è un grande allenatore ed intenditore di calcio, ed è pronto nel poter allenare anche categorie superiori. Tutti sanno l’immagine che il mister si è costruito nel tempo grazie alle sue grandi esperienze calcistiche per aver calpestato campi di diverse categorie di prestigio internazionale; è uno che ha calpestato l’erba del mitico ‘Santiago Bernabeu’, non serve aggiungere altro. Per quanto riguarda lo stile e il metodo di gioco che il mister ci vuole trasmettere ed insegnare, penso che lui ci tenga tanto a curare ogni minimo dettaglio tattico ed in più è un gran motivatore;  con il suo carisma sa come far giocare al meglio ogni singolo giocatore e la propria squadra. Infine – continua il mediano – penso sia doveroso sottolineare il fatto che ci fa tenere sempre la massima concentrazione per affrontare ogni partita con gli stimoli giusti. E’ un privilegio essere allenati da una persona così”.

Il ritorno del calcio a Mondragone. “Se adesso siamo qui a parlare,  c’è sicuramente da ringraziare in primis  la nuova società, che ha avuto il coraggio di mettere su una squadra a Mondragone, dove il calcio sembrava finito. Per di più ha voluto puntare su giovani mondragonesi e questo ci inorgoglisce ancora di più perché pochi lo avevano fatto fino ad oggi. La società nuova ma molto ben organizzata con idee chiare e ben precise e le persone che la compongono sono tutte molto competenti e stanno facendo sacrifici per portare avanti questo progetto da loro iniziato ad agosto. Siamo contenti che il calcio sia tornato a Mondragone, grazie al presidente Lampitiello e al direttore generale Del Prete, oltre a tutti gli altri soci-dirigenti, perché negli ultimi anni il calcio qui sembrava finito”.

Cuore, motivazioni e attaccamento alla maglia. Quando viene interpellato sui tratti distintivi della sua squadra, il giovane centrocampista mondragonese non ha dubbi: “Penso che nel calcio non contano solo budget ed esperienza, ma soprattutto il gruppo, la voglia, le motivazioni, l’attaccamento alla maglia e alla città. Noi con il gruppo, le qualità ed una buona organizzazione di gioco abbiamo dimostrato che possiamo giocarcela alla pari con tutti senza porci alcun obiettivo giocando partita dopo partita. Quindi noi ci crediamo fino alla fine, poi sarà il campo a dare i responsi finali”.

Il cervello della squadra. La sua posizione in campo è fondamentale nello scacchiere tattico dell’allenatore. D’amore è il vero e proprio cervello della squadra, dai suoi piedi partono quasi tutte le azioni pericolose dei domiziani: “E’ vero, ricopro un ruolo molto importante per la squadra e per il gioco che produciamo, proprio per questo a volte incontriamo squadre che sacrificano un uomo per marcarmi, però anche in questi casi la squadra è sempre compatta ed intelligente nel riuscire a manovrare anche sulle fasce con una buona organizzazione di gioco creando palle gol. La nostra squadra è composta da tutti ottimi giocatori in ogni reparto, i giovanissimi stanno andando oltre le più rosee aspettative; lo dimostra la convocazione di cinque calciatori classe ’96 nella Rappresentativa Campana. La nostra rosa è composta da ottimi  attaccanti come Bergantino, Riccio, Orveto e Pagnani che stanno facendo molto bene e stanno sfruttando al meglio le occasioni che creiamo, ma soprattutto si sacrificano molto per la squadra adattandosi al gioco che esprimiamo; ovviamente se avessimo un altro attaccante di ruolo da poter affiancare a Bergantino, sarebbe la ciliegina sulla torta, in modo tale che il mister avrebbe un opzione in più e volendo potrebbe indietreggiare Riccio a centrocampo, ma anche con la rosa attuale ci troviamo nelle primissime posizioni, quindi va più che bene così”.

La Martinese alle porte. Sabato il Mondragone sarà impegnato in casa nel derby casertano con la Martinese: “Per quanto riguarda la partita di sabato, penso che sarà una partita combattuta fino alla fine perché a loro servono punti salvezza e a noi servono per continuare a migliorare la nostra classifica. Noi rispettiamo qualsiasi squadra venga a giocare a Mondragone, ma giocheremo sempre per la massima posta in palio. Mancano nove finali e le giocheremo per il massimo risultato come sempre. In ultimo – conclude D’amore – ci tengo a dire la cosa più importante. Voglio ringraziare i nostri tifosi che ci sostengono sempre, in casa e in trasferta; la squadra non si è mai sentita sola con loro al nostro fianco, e questo è fondamentale per giocare a calcio”.


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