Da Taglialatela ad Handanovic: Ciontoli sulle orme dei grandi pararigori del calcio italiano



10802062_976558979026897_1569344499279505709_nLa storia del calcio italiano è ricca di portieri che vengono ricordati come dei grandi pararigori: Gianluca Pagliuca è quello che ne ha neutralizzati di più in Serie A, ben 24 sui 108 calciati contro; ma in molti ricorderanno le prodezze di Pino ‘Batman’ Taglialatela che tra il 1994 e il 1998 ne ha respinti ben 12 su 28, conquistando la migliore percentuale di sempre nella massima serie con il 42,9 %, tra cui i fiori all’occhiello contro specialisti del calibro di Beppe Signori e Roberto Baggio. Oltre a loro bisogna annoverare anche Luca Marchegiani che con i suoi 18 rigori parati su 69 (di cui ben 5 nell’annata 2003-04 con la maglia del Chievo), è al terzo posto nella classifica per percentuale, dietro al portiere ischitano ex Napoli e ad Handanovic dell’Inter, secondo in questa speciale classifica; andando più indietro nel tempo troviamo Bepi Moro, ex di Bari, Fiorentina e Torino che può vantare ben 15 rigori parati in serie A; Francesco Antonioli, ex Milan e Genoa con 14 parate sui tiri dagli undici metri e Francesco Lorieri, anch’egli autore di numerose prodezze con le magli di Roma, Lecce, Torino e Ascoli. Ma c’è qualcosa che accomuna un portiere che gioca in uno degli stadi più importanti d’Europa e un altro che ogni domenica scende in campo nei polverosi rettangoli di gioco dell’Eccellenza Campana. Samir Handanovic e Domenico Ciontoli hanno in comune con i portieri già citati, l’istinto da pararigori. Quasi tutti sono a conoscenza delle straordinarie prodezze del portiere sloveno dell’Inter, che in questa stagione ha neutralizzato ben 3 rigori su 4, con l’unico gol dagli undici metri contro di lui realizzato da Berardi del Sassuolo (dietro di lui il giovane Sportiello dell’Atalanta che ne ha parati 2, tra cui quello respinto a Higuain); molti di meno quelli che possono vantarsi di conoscere gli stratosferici numeri del numero uno della Sessana.

Di sicuro li conosceranno i tifosi della compagine aurunca che, ogni qualvolta un calciatore avversario si presenta sul dischetto, sembrano essere quasi consapevoli che alla fine ci penserà ‘Mimmo Ciontoli’ a togliere le castagne dal fuoco. Infatti nell’attuale campionato di Eccellenza (girone A), l’ex portiere di Vitulazio e Mondragone, ha parato ben 4 rigori sui 7 calciati contro (il Campania Ponticelli, avversario nell’ultimo turno, si è visto parare un penalty all’andata ed uno al ritorno dal portiere casertano); ma, come se non bastasse, in altre due occasioni ha ipnotizzato gli avversari che, forse essendo consci del suo intuito in questa specialità, hanno angolato troppo le conclusioni, finendo per spedire sul fondo il pallone. L’unico che è riuscito nell’impresa di segnare un penalty all’estremo difensore aurunco, è stato Vincenzo Russo dell’Hermes Casagiove. Una media sui rigori parati che arriva al 57 % in questa stagione, numeri da capogiro che pochi portieri nella storia del calcio italiano possono vantare.



Ed è qui che il legame tra Ciontoli ed Handanovic si intreccia di nuovo: il numero uno interista detiene il record di rigori parati in una sola stagione; infatti nel campionato 2010/11, quando lo sloveno militava nell’Udinese di Di Natale e Sanchez, neutralizzò ben 6 rigori sugli 8 calciati contro di lui, con la fantascientifica media del 75%. Tra i 6 parati ricordiamo le prodezze contro calciatori del calibro di Eto’o, Hamsik e Cavani, mentre gli unici due che riuscirono a realizzare i tiri dal dischetto, furono due fuoriclasse del calibro di Hernan Crespo e Francesco Totti. Samir è arrivato ormai a 20 conclusioni respinte in serie A, a sole 4 lunghezze dal primatista Pagliuca. Difficile risalire al totale dei rigori neutralizzati dal numero uno della Sessana, di sicuro sappiamo che negli ultimi anni della sua carriera ne ha parati ben 13 (3 con il Marcianise, 2 con il Mondragone, 2 con il S. Felice a Cancello, 2 con il Vitulazio e i 4 con i gialloblù aurunci), senza contare i 3 calciati fuori dai suoi avversari. Ognuno ha una sua tattica, unita all’intuito, allo studio dell’avversario (cosa che Ciontoli non può sempre fare trovandosi a giocare nel calcio dilettantistico) e ad una buona dose di fortuna; e nessuno la rivela facilmente nelle interviste. Ma questo importa poco ai tifosi delle loro squadre che sanno già che quasi sempre ad un rigore contro, esulteranno come ad un gol.


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