Mondragone, l’appello commosso di Coppola:”Onoriamo il ricordo di Aldo”



Nicola Coppola, allenatore del Mondragone Calcio
Nicola Coppola, allenatore del Mondragone Calcio

La città di Mondragone è stata scossa in questi giorni dalla terribile notizia della morte di un giovane, deceduto in seguito ad un tragico incidente. Oggi per la città domiziana è un giorno triste, stamattina si sono svolti i funerali del giovane ed il Sindaco ha proclamato il lutto cittadino.  Difficile parlare di calcio quando accadono episodi del genere, come espresso dall’allenatore dell’US Mondragone, Nicola Coppola, con un passato di tutto rispetto che lo ha visto crescere nel settore giovanile del Milan e poi svolgere gran parte della sua lunga carriera agonistica tra serie C1 e C2: “Oggi è davvero difficile parlare di calcio. La nostra città è stata scossa in questi giorni da un terribile lutto, Edoardo, per tutti Aldo ci ha lasciati. Questa notizia ha toccato me in primis e tutti i miei ragazzi. Sono coetanei e amici di Aldo, sono davvero distrutti. In questi casi il calcio passa in secondo piano, ci sono valori ben più importanti. Sabato mattina ci stringeremo tutti assieme e andremo in campo per onorare il suo ricordo”.

Dopo qualche anno senza avere una squadra di calcio, in estate Mino Lampitiello, attuale presidente dell’Us Mondragone, ha deciso di far partire un progetto coinvolgendo soprattutto i giovani calciatori della città domiziana ed ha affidato la guida della squadra a mister Coppola: “Quando sono stato contattato dal presidente Lampitiello non ho esitato nemmeno un attimo ad accettare, ho sposato da subito questa causa anche sapendo che non sarebbe stato facile. Abbiamo puntato sui giovani mondragonesi, per valorizzarli e farli crescere, però l’impegno è stato ed è davvero gravoso perché molti venivano da lunghi periodi di inattività. Abbiamo cominciato il 4 settembre e molte malelingue ci davano per spacciati prima di cominciare, si diceva che a dicembre saremmo arrivati ancora con zero punti. Invece ne abbiamo 17 e sono orgoglioso dei passi da gigante fatti da questi ragazzi che venivano definiti come inaffidabili, invece si sono rimboccati le maniche e  hanno preso a cuore questi colori; mi stanno a sentire, cercano di apprendere e di mi seguono quando provo a dargli consigli. Sono fiero dei miei ragazzi, per me sono come dei figli, davvero non mi posso lamentare”.



La compagine domiziana viaggia nella zona medio alta della classifica, a soli 3 punti dalla zona play-off e sabato ospita al ‘Conte’ l’ultima in classifica, ma il tecnico mondragonese è uomo esperto di calcio e non si lascia attrarre da voli pindarici: “Ripeto sempre ai miei ragazzi che il nostro primo obiettivo è la salvezza e il fare esperienza. Non ci poniamo nessun traguardo, dall’inizio abbiamo sempre portato avanti questa filosofia. Bisogna stare sempre attenti, la squadra è giovane ed inesperta; abbiamo un’età media tra i 20 e i 21 anni e un budget minimo visto che sono tutti ragazzi locali tranne Marino e Riccio. Pensiamo a salvarci, poi volendo si possono anche sognare i play-off. La cosa fondamentale è il progetto nato in estate, bisogna portarlo avanti con serietà perché Mondragone merita di avere una squadra di calcio, e meriterebbe ben altri palcoscenici vista la piazza. Però le cose grandi si costruiscono a partire da piccoli passi, dal mio punto di vista ci sono tutte le premesse per fare bene nei prossimi anni. Io nel mio piccolo ho messo a disposizione la mia esperienza e soprattutto la mia passione, per il resto il grande ringraziamento va al presidente e alla dirigenza.


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