Savoia all’opera per il Gladiator: i primi impegni del nuovo commissario



Paolo Mazza del Gladiator
Paolo Mazza del Gladiator

L’avvicendamento di Francesco Stellato e l’investitura di Massimo Savoia liberano il Gladiator da quelle catene che lo tenevano imprigionato da diverso tempo. Gli eventi di ieri mattina sbloccano una situazione che si stava facendo sempre più complicata. Nei prossimi giorni Massimo Savoia ufficializzerà i nomi di coloro che rientreranno nell’organigramma societario, e poi subito si metterà al lavoro per far entrare in società personaggi facoltosi.

Nuovi soci. Come già anticipato precedentemente, solo nel caso della sua investitura, diversi imprenditori locali dal portafoglio non indifferente ma di cui non è possibile ancora far nome, avevano promesso il loro ingresso nel mondo calcistico sammaritano. La natura della loro sponsorizzazione, ovviamente, varierà a seconda della categoria che il Gladiator affronterà nella prossima stagione: Eccellenza o Serie D. Al momento, i neroazzurri sono chiamati all’iscrizione in Eccellenza (termine entro il 20 luglio), in seguito alla retrocessione conseguita in questa stagione. Però le percentuali che vada a buon fine un ipotetico ripescaggio sono vicine al 15%. Lungi da noi entusiasmare i tifosi, quindi è meglio sottolineare: sarà difficilissimo ma non impossibile.



Soluzione. Ovviamente si tratta di perfezionare una situazione debitoria alquanto incandescente. Infatti, oltre a risolvere i casi riguardanti Nunzio Pagano e Rosario Gaglione, il club neroazzurro dovrà fare i conti anche con le vertenze che arriveranno nei prossimi mesi da parte dei calciatori che quest’anno non hanno ricevuto buona parte degli stipendi. Di questi, attualmente è giunta solo la vertenza di Gennaro Simonetti ma è probabile che nei prossimi mesi ne giungeranno diverse altre. Visto il buon rapporto che si è instaurato nell’annata, Savoia non avrà problemi a trovare un punto d’incontro con tutti ed evitare al Gladiator un’altra grossa mazzata. Anche perché, come espresso dagli imprenditori desiderosi di fare calcio a Santa Maria Capua Vetere, nella società deve filare tutto liscio come l’olio, scongiurando così la possibilità che escano all’improvviso scheletri nell’armadio. Consuetudine che ha accompagnato l’intera stagione 2013-2014.


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