Corsale rivela: “Umiltà e programmazione nel trionfo dell’Hermes Casagiove”



Roberto Corsale
Roberto Corsale

L’Eccellenza è un traguardo che l’Hermes Casagiove rincorre da qualche annata. Esattamente da tre anni fa, quando i giallorossi ottennero il ripescaggio in Promozione e sin da subito si insediarono nei ruoli di vertici dei raggruppamenti a cui hanno preso parte. Il sodalizio casagiovese ha fatto esperienza nelle due precedenti stagioni, in cui sono stati conseguiti due quarti posti tra il girone C ed A, prima di sferrare l’attacco decisivo in quello che verrà ricordato nella storia come “l’anno di grazia 2013-2014”. Determinante, per il traguardo raggiunto dall’Hermes Casagiove, è la programmazione della famiglia Corsale. La proprietà del club giallorosso, impersonificata nel presidente Michele Corsale e nel figlio Roberto, ha pianificato ad inizio stagione un’organizzazione calcistica che si è rivelata efficace.

La nota dolente. Unico neo di questa stagione è l’inadeguatezza del “Comunale” di Piazza d’Armi che ha tirato un brutto scherzo all’Hermes ma non ha inciso nelle ambizioni, come espresso dal direttore sportivo Roberto Corsale: “Abbiamo vissuto un campionato molto agguerrito. Ci è toccato affrontare non solo le nostre avversarie ma ci siamo dovuti scontrare con la dura realtà del nostro impianto sportivo. Quello che normalmente è un fortino per ogni squadra, per noi è stato un punto di debolezza. Nonostante siamo stati due tre mesi lontani da Casagiove, questo fattore non ha distrutto il progetto che va avanti da diverse annate e non ha scalfito le ambizioni del gruppo più coeso del girone, che ha avuto più fame di vincere”.



La formula magica. Il noto dottore commercialista della città, situata ai confini con Caserta, rivela quali sono stati i punti di forza della società: “Credo che l’umiltà è stata la nostra pozione magica. Sono dell’opinione che ha un passo in più rispetto agli altri chi predica umiltà ed inserisce una bella dose di programmazione. Lo è stata l’impostazione di un gruppo affiatato,  composto da una ventina di atleti validissimi, sorretti in ogni frangente da uno staff tecnico di otto collaboratori competenti e professionali. Pianificazione che poi giova di quegli episodi fondamentali, come la grigliata architettata da mio padre dopo la sconfitta con la Sessana, quando le nostre speranze si erano ridotte al lumicino in una gara stradominata ma persa per imprecisione e sfortuna”.

L’indifferenza della classe politica. Da punto di arrivo a punto di partenza, il traguardo in Eccellenza prospetta due visioni abbastanza differenti: “Da ora si azzera tutto. Cinque anni fa eravamo in Prima Categoria ed io predissi che entro un quinquennio avrei voluto raggiungere l’Eccellenza. Ho mantenuto la promessa ed ora inizio un nuovo ciclo in cui mi auguro di conquistare la Serie D entro il 2019. Ma per conquistare certi traguardi, bisogna risolvere quella che è la questione più scabrosa: la querelle impianto. Mi piange il cuore al sol pensare che facciamo sacrifici enormi per portare in alto il nome della città di Casagiove ma non siamo dotati di una struttura all’altezza. Per questo motivo dovremo chiedere ospitalità alle società di paesi limitrofi. Questa indisponibilità comporterà un impegno più profondo in politica da parte mia nel presente immediato, con l’intento di ottenere attraverso fondi nazionali ed europei risorse da destinare agli impianti nei nostri territori martoriati. L’emblema di quanto pubblicizziamo la città di Casagiove è la nostra storica partecipazione alla Serie A di Beach Soccer, in cui rappresenteremo la Campania in quanto unica squadra della nostra regione”.

DOMENICO VASTANTE

UFFICIO STAMPA F.C. HERMES CASAGIOVE


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