Il gusto della vittoria sulle Vu nere



Il duello Mordente-Walsh (foto Carozza)
Il duello Mordente-Walsh (foto Carozza)

Nell’immediato pregara, Lele Molin aveva detto a chiare lettere che dei complimenti se ne faceva poco e che la Juvecaserta doveva, assolutamente, battere la Virtus Bologna. Ed allora missione compiuta anche se, oggettivamente, non è stata una sfida che passerà alla storia di questo epico duello che ha scritto pagine emozionanti per l’Italia dei canestri. Ma i tempi sono cambiati, le squadre sono meno ricche di soldi e talento, questo passa il convento, questo si tengono le due tifoserie. Caserta si tiene due punti d’oro, Bologna una classifica buona e la consapevolezza che lo scivolone del Palamaggiò non deve minare quanto fatto, di buono, finora. La vittoria dei casertani è meritata, senza dubbi, perché, pur con dei cali di concentrazione, la banda di Molin ha sempre avuto il muso avanti facendo leva su una difesa corale decisamente positiva che ha sopperito ad una giornata, rivedibile, in attacco. Eroica prestazione di capitan Mordente sullo spauracchio Walsh e, come incensai tre settimane fa il giovanotto Bulleri per un tuffo stile McAdoo, ora faccio lo stesso con la guardia casertana che, nel momento clou, ha fatto una prodezza in recupero che è risultata decisiva ai fini del risultato vincente. Certo, ancora una volta la Juve conquista la Top10 della Lega con la schiacciata rovesciata di Roberts (oltre ad altre due posizioni sempre con gli alley oop di Roberts e Moore), ma la fase offensiva è piaciuta meno. Merito delle ‘Vu nere’, ma anche demeriti di Hannah e soci. Comunque poco conta, l’importante è che la tripla di Matt Walsh si sia stampata sul ferro e che, al suono della sirena, ad esultare siano stati Brooks e company. Contava vincere, missione compiuta.

 



BENTORNATO MOORE. E’ tornato, finalmente, a graffiare proprio in una serata dove aveva un cliente scomodissimo come Jordan. Non so se dagli spalti era possibile capire la clamorosa mole fisica del centro felsineo, ma visto da bordo campo era impressionante. Moore l’ha fregato sul tempo e l’atleticità tantissime volte. Ha saltato bene, ha preso posizione, ha lottato ed ecco che Molin gli ha ridato tanta fiducia. Aveva bisogno di una prestazione del genere per recuperare dopo le scialbe prove con Montegranaro e Cantù dove era stato panchinato senza pietà, giustamente, dall’allenatore. Non ha ancora preso confidenza con le interviste in sala stampa, ma migliorerà anche questo aspetto.

 

LA VENDETTA DELL’EX. Se Vitali ha giocato al di sotto delle ultime prove ma ha la giustificazione di una settimana a singhiozzo negli allenamenti ed era già tanto averlo a disposizione, Claudio Tommasini ha consumato la più classica delle vendette degli ex. Prestazione maiuscola del prodotto del vivaio bolognese. Non curante di tutte le voci sul possibile approdo di Poeta (io ci credo ancora poco in verità), il giovane esterno cresce partita dopo partita, palesando doti tecniche che gli consentono di ritagliarsi un ruolo vero anche in A. Non ha paura di prendersi le sue responsabilità (sintomatica la tripla sparata ma sbagliata quando due suoi compagni americani avevano ‘passato’ il tiro), ma la sua prova è da rimarcare. Piace la sua voglia di mettersi in mostra, di lavorare duro in difesa, di tirare ‘sin miedo’, di ascoltare tutti i consigli e le sollecitazioni che gli arrivano. Avanti così.

 

SI PUO’ SOGNARE?. La domanda sorge spontanea guardando una classifica abbastanza corta e le ultime prove della Juve. Certo, dopo la partenza scoppiettante tutti avevano prenotato un biglietto per le Final Eight di Coppa Italia, salvo poi strapparlo a seguito del filotto di sconfitte. La quota potrebbe essere 16, forse 14, e non è facile raggiungerla. Non costa nulla sognare di ritornare, dopo una vita, a giocare una manifestazione veramente intrigante per l’atmosfera che sa regalare. Anzitutto bisogna battere la claudicante Varese domenica pomeriggio e poi fare qualche impresa. Difficile, difficilissimo, ma non è fantabasket.

 

VERITA’. L’ultimo posto si allontana, la squadra regala segni di incoraggiante miglioramento su molti aspetti, meno su altri, ma tutto sommato c’è il sereno nel cielo sopra Pezza delle Noci. Bisognava lanciare un segnale, è arrivato contro una signora formazione come quella di coach Bechi che è andata a sbattare contro il muro di Molin. Adesso sarebbe il caso di bissare il successo di domenica prendendo anche lo scalpo di Varese: la Cimberio degli ex Frates ed Ere non se la passa per niente bene ed in questi casi o ha una reazione rabbiosa o affonda miseramente. Una nuova vittoria farebbe passare un Natale sereno a tutti. Un Natale, forse, al di sopra delle aspettative ma meritato. Insomma battere Varese è il regalo da chiedere a Babbo Natale. Poi, chissà, potrebbe esserci anche una sorpresa nel roster ad infarcire la gustosa torta preparata dal presidente Iavazzi alla propria gente.


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