Dal “vi porterò all’Arechi…” al “mi vergogno di loro…”



Capuano non è più l'allenatore della Casertana (Foto Giuseppe Melone)
Capuano non è più l’allenatore della Casertana (Foto Giuseppe Melone)

Dal “Lombardi ha scelto me perché porterò la Casertana a giocare contro la Salernitana”, pronunciata con grande enfasi il giorno della presentazione, al “mi vergogno di allenare questa squadra” appena dopo l’imbarazzante sconfitta di Gavorrano, alla terza giornata. Due affermazioni proferite nell’arco di due mesi che cozzano violentemente tra di loro. Eziolino Capuano, osannato qualche mese fa e poi ferocemente criticato per i risultati che non sono arrivati e di fatto, sollevato dall’incarico di tecnico della Casertana, è un personaggio passionale, teatrale, criticabile quanto si vuole per certi suoi atteggiamenti pittoreschi ma di certo è una persona vera, di una personalità forte, poco avvezzo a compromessi e per nulla accondiscendente. Però nel calcio contano soprattutto i risultati e quelli condannano Capuano. Un punto in tre gare è una miseria per una squadra che sulla carta è di gran lunga migliore di quella del Poggibonsi e del Gavorrano e una delle migliori dell’intero girone. Un pari alla prima giornata, contro una banda di ragazzini, in campo esterno, ci può anche stare. Anche se qualche domanda sul perché la squadra non gioca al massimo e soprattutto latita sotto porta cominci a portela. Col Cosenza la squadra rossoblu ancora non convince. Zero tiri nello specchio delle due porte, unica palla-gol sciupata da Varriale, imprecisione diffusa in varie zone del campo, e poi l’errore di Fumagalli a rendere ancor più dura la vita a Capuano. Ieri a Bagno di Gavorrano una Casertana impalpabile, inguardabile e senz’anima ha mandato su tutte le furie il presidente Lombardi (e non solo). Contro un’altra squadra imbottita di ragazzini la Casertana perde la faccia, non entrando mai in partita, “esibendo” una prova indecorosa. Ed allora ti rendi conto che qualcosa non va. Capuano è un bravo allenatore, i calciatori che vestono di rossoblu hanno tutti un indiscutibile pedigree e in questa categoria dovrebbero fare la differenza. Spesso queste due componenti, mister e calciatori, se di ottima qualità portano al successo. Invece a Caserta le cose sono andate al rovescio. Per colpa di chi? Di Capuano che non ha saputo adattare il suo gioco ed il suo modulo (3-4-3 a volte riconvertito in 3-5-2) ai calciatori o sono stati i calciatori a non gradire il lavoro del tecnico salernitano? Dire poi che le cose vanno male perché gli attaccanti non segnano non è un’analisi corretta ma approssimativa. Se non si segna non è solo colpa del reparto offensivo, anche se poco incisivo e per nulla decisivo. Probabilmente è il sistema di gioco adottato che non mette gli attaccanti in condizioni di fare gol. In un’ottica più generale il problema della Casertana non è solo l’attacco. A centrocampo qualche uomo (Correa) non è ancora al 100 per 100 e si vede, e i due esterni Pezzella e Antonazzo non hanno ancora mostrato il loro indubbio valore. E poi la difesa a tre con Idda-Rinaldi-D’Alterio non convince. Capuano ha fallito in meno di un mese, e non per colpe esclusivamente sue. Va via lanciando strali contro i suoi ex giocatori “si vergognino…qualcuno è venuto a Caserta in gita di piacere”. Queste le sue ultime sferzanti parole da tecnico della Casertana.




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