Il sogno Johnson, Caserta ci prova



Linton Johnson
Linton Johnson

Nonostante un termometro che negli ultimi mesi ha iniziato a fare le bizze ed un cielo che non sempre è stato espressione ed emblema di estate, di mesi caldi e roventi dell’anno, quando il numero dei gradi iniziano a farsi importanti, vuol dire che il momento della stagione è tutto rivolto verso quello spicchio di tempo che fa battere il cuore ai tifosi, che li tiene sulle spine, che li fa sognare o a volte storcere il naso per questo o quel giocatore. Regole normali di un mercato che a luglio può essere tutto o niente, cosi come si può essere semplicemente uno sconosciuto o un nome da figurina e quindi di un certo livello almeno sulla carta e ritrovarsi a parti invertite alla fine della stagione. Fu così lo scorso anno quando a Pezza delle Noci arrivò Marco Mordente o Andrea Michelori tanto per indicare due giocatori che non ebbero tutta la fama di questo mondo a fine agosto e nelle prime settimane di settembre e che poi al suono dell’ultima sirena del campionato sono stati tra i più osannati. Ed è proprio per il contributo che i due ex Milano hanno dato alla causa bianconera nella stagione dei miracoli, che lo staff tecnico guidato da coach Lele Molin vorrebbe partire da punti fermi, da questi punti fermi. Le parole di Atripaldi nella conferenza stampa di presentazione del coaching staff, hanno lanciato dei segnali. La Juve sta trattando per provare a rimettere ancora una volta sotto contratto l’ex Treviso il cui legame con Caserta è scaduto, ovviamente, il 30 giugno scorso. Una trattativa che potrebbe anche non essere lunghissima per la volontà delle parti quanto meno a volersi sedere ad un tavolino sul quale c’è la reciproca riconoscenza di quanto l’uno abbia dato all’altra parte in 10 mesi di basket professionistico. Certamente i passi da fare saranno quelli delicati da affrontare all’interno del delicato sentiero economico con qualche angolo che dovrà essere smussato sia da una parte che dall’altra per riuscire ad arrivare alla fine dello stesso con l’intenzione di continuare ancora mano nella mano nelle avversità che il campionato potrà presentare o decidere di imboccare due strade diverse per magari rincontrarsi in un domani non troppo remoto. Un legame con la Juve, invece, ce l’ha già Andrea Michelori che in queste settimane di nuova gestione manageriale e tecnica della nuova Juve, ha già ricevuto tutta la stima di questo mondo affinché il rapporto continui almeno fin o alla fine della prossima stagione. La stessa che dovrebbe portare alla conclusione naturale del contratto di Giuliano Maresca, il capitano della scorsa annata, e che fino a qualche tempo fa non era nemmeno in discussioni. Dai corridoi di basket mercato e dalle frequenze di radio basket, però, sono divenuti sempre più intensi gli indizi che il tutto potrebbe risolversi anche prima con una partenza dell’esterno romano nei confronti dei quali parrebbero essere arrivate le sirene di soluzioni alternative. Alla porta dell’ex Brindisi due formazioni di Legadue; da una parte la Barcellona Pozzo di Gotto alla ricerca di nomi importanti per provare a puntare forte e per l’ennesima volta verso quel salto di categoria che ormai è un pensiero fisso. L’altra da non troppo lontano dall’ombra della Reggia: 30km. I rumors, infatti, parrebbero indicare come la nuova Napoli di Cavina, pronta a farsi sotto per Maresca che quindi è finito al centro di trattative e richieste cosi come Stevan Jelovac. Il lungo serbo, altro giocatore legato alla Juve da un contratto, è l’oggetto del desiderio di almeno una paio di formazioni spagnole che vorrebbero gustarsi il dolce suono della retina successivo al rilascio della palla dell’ex Antalya dalla lunga distanza. Lo stesso Molin ha dichiarato che vorrebbe non privarsi del serbo e provare a posizionarlo sullo scacchiere come un punto fondamentale. La legge del mercato, però, non si basa sulla volontà ma il più delle volte sul ‘vil denaro’ che è sopraffatto solo ed esclusivamente da una forte volontà del diretto interessato a non annusarne l’odore. La voglia di mettersi in gioco a Caserta a prescindere dai soldi, ma abbracciando un progetto particolare, tra le altre cose è il liet motiv del presidente Iavazzi oltre ad essere il tormentone presentato ad ognuno dei nuovi firmati e quindi da Atripaldi a Baioni. Chi resta è perché ha voluto restare chi è andato via lo ha fatto perché ha voluto andare via e nessuno viene costretto, le parole pronunciate in conferenza stampa. Discorso che non fa una piega e che potrebbe anche essere posto alla base di un tipo di approccio diverso da parte della Juve nel tentativo di arrivare a colui che in questo momento rappresenta il vero sogno nel cassetto: Linton Johnson. Il rimarcare in conferenza stampa da parte di Atripaldi, del legame del giocatore a stelle e strisce con una ragazza di Caserta divenuta da non molto sua compagna per la vita, potrebbe lasciar pensare ad una sorta di idea di appartenenza derivante proprio dal legame personale a questa terra. Un discorso particolare ed affascinante, considerando che Johnson potrebbe essere indirettamente espressione di quella casertanità di cui tanto si parla. Ma anche in questo caso il semplice legame personale o la voglia di restare a Caserta, potrebbero non bastare, considerando anche il cliché con il quale viaggiava l’ex Bulls negli ultimi anni ad Avellino. Un monte salari troppo alto per le casse della Juve, con lo stesso Atripaldi che lo ha definito fuori mercato, ma non fuori dalla lista dei desideri. Questo lascia aperta quella porta alla quale lo stesso Atripaldi potrà continuamente presentarsi e bussare con un’offerta tra le mani ed aspettare la risposta. A breve il tutto verrà fatto a distanza, considerando la partenza quasi imminente dell’ex giemme di Biella per gli States e seguire le più classiche delle Summer League. Al suo ritorno, però, le idee non dovranno essere chiare, ma cristalline, soprattutto perché ormai il ‘Big ben’ del mercato inizia a scandire in maniera decisa ogni singolo secondo del mercato.




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