Ha lasciato la squadra normanna quando aveva la fascia al braccio: è andato via da capitano di una squadra che non era quella dell’anno precedente e che poi ha chiuso al penultimo posto il campionato. Qualcuno gli ha dato la colpa dei mali dell’Aversa ma lui ha rinunciato al contratto quando ha capito che non faceva più parte del progetto. Ora però vuole togliersi qualche sassolino dalla scarpa nel momento in cui ci sono almeno due squadre, Salernitana e Paganese, che sono sulle sue tracce. “Sono andato via con la morte nel cuore, dal modo e dalla formula come fossi un ladro con la coda tra le gambe”, questo il primo messaggio del portiere ex Napoli Raffaele Gragnaniello, uno degli artefici del campionato della bella stagione 2011/2012 così come uno dei componenti del gruppo che è retrocesso quest’anno. Quando le cose stavano andando male la società scelse di concludere il campionato con i giovanissimi ma le scelte non furono decise rigidamente: “Avevano comunicato che tutti i grandi dovevano andare via, ma mai avevamo parlato chiaramente. Poi al campo mi misero a fare i giri di campo, allora chiamai il direttore che mi disse che dovevo rescindere e che i presidenti non volevano sapere più niente di me. Non c’è stato un confronto tra le parti, e neanche un faccia a faccia. Ho firmato la risoluzione fuori la sede”. Nessun rimpianto dell’esperienza ad Aversa anche se “a posteri potrei dire che era meglio se avessi accettato di andare via sia a luglio che a gennaio – continua l’ex portiere granata, ma in cuor mio ci tenevo a comportarmi da uomo verso società, tifosi e compagni”. Il futuro sarà ancora in campo: “Mi sento bene, ho voglia di una nuova esperienza”. Nonostante l’addio di certo non felice l’amore per la maglia è ancora forte: “Sempre e forza Aversa Normanna”. Parola di capitano.