Juve, Djordjevic e Molin la coppia preferita



Sasha Djordjevic
Sasha Djordjevic

«La lunga durata della collaborazione con Max rappresenta il migliore  riconoscimento al lavoro che il tecnico ha svolto per la nostra società. La necessità di intraprendere un nuovo ciclo, dopo la scelta di coach Sacripanti, è stata la base della interruzione del rapporto con Oldoini, di cui conserveremo sempre un eccezionale ricordo per la sua professionalità, ma soprattutto per le due doti umane. Sono certo che ci saranno altre occasioni per incontrarci eventualmente in un prossimo futuro. Al momento, desideriamo esprimere il più sincero ringraziamento per la collaborazione prestata in uno con il più affettuoso “in bocca al lupo” per il prosieguo della sua attività professionale». Questo il saluto, questo il crisma dell’ufficialità sancito direttamente dalle parole del numero uno bianconero, Lello Iavazzi, del secondo addio consecutivo per quanto riguarda lo staff tecnico. Un addio che negli ultimi giorni era nell’aria specialmente dopo i rumors che volevano lo stesso Oldoini raggiungere Sacripanti a Cantù per continuare a correre insieme in un team che ormai vanta molto e molti anni di lavoro comune tra club e nazionale Under20. Un addio che lascia un ulteriore vuoto nel cuore degli aficionados bianconeri, che dalla prossima stagione saranno costretti a non vedere più quel brizzolato sempre sorridente e disponibile con la gente, tifosi e media, sedere sulla panchina della Juve o aggirarsi per il Palamaggiò o per le strade della città. Un altro addio da digerire, insomma, specialmente se si pensa che lo stesso Max è giunto a Caserta direttamente partendo dalla Legadue come ‘mentore’ del giovane Trinchieri alla sua prima esperienza a Caserta e poi come braccio destro di Frates in quello che fu lo staff tecnico di esperienza che portò la Juve ad essere vittoriosa nei playoff a battere Jesi in finale e volare dopo 14 anni all’interno del Gotha del basket tricolore. Il suo operato è continuato nella difficile salvezza, sempre al fianco di Frates, nella stagione immediatamente successiva prima di restare indelebilmente al fianco della Juve e di Pino Sacripanti negli ultimi quattro anni, rappresentando l’unico vero anello di congiunzione tra il passato ed il presente bianconero degli ultimi anni. Motivo, quest’ultimo, per cui i rumors riguardanti il suo nome all’inizio del toto allenatore e pre scelta el giemme era diventato sempre più forte, anche da coach prima ancora che da assistente in panchina. Ed invece la continuità si è spezzata, un ciclo è finito cosi come ha voluto sottolineare lo stesso presidente Iavazzi ed allora tutto deve ricominciare da capo, provando a trovare un altro volto ed un’altra persona che forse riesca ad incarnare lo spirito di questa città e la passione e l’amore per la maglia bianconera cosi come lo stesso Oldoini (ormai già in direzione Cantù anche se prima farà tappa negli States per il solito appuntamento con le Summer League ndr). Ed allora si volta definitivamente pagina. A Pezza delle Noci si è pronti a scrivere nuove e diverse pagine di storia, anche se l’intestazione di queste pagine, deve avvenire in maniera veloce, se non velocissima. Il tutto dovrebbe risolversi assolutamente entro la fine di questa settimana per consegnare alla Juve un nome ed un cognome, anzi un doppio nome ed un doppio cognome e quindi un head coach e primo vice, i quali si andranno ad unire all’unico casertano presente in panchina negli ultimi anni, Sergio Luise. Ed i nomi sulla lista continuano ad essere sempre gli stessi, a meno che nel rush finale il duo Atripaldi-Iavazzi, non piazzi quello che in genere viene identificato come ‘colpo di reni’ e vincere una volta insperata per qualche volto nuovo del panorama ‘head coaching’. Ma il rush finale arriva sempre negli attimi finali della corsa, mentre al momento al comando delle operazione resta sempre il nome suggestivo ed affascinante di Sasha Djordjevic. Un personaggio dal passato glorioso da giocatore che si unisce ad una squadra che attualmente è ancora l’unica a detenere uno scudetto al di sotto di Roma nella storia cestistica italiana,. Un connubio che dimostrerebbe che Caserta fa sul serio e lo vuole fare dando anche un’immagine internazionale mettendosi tra le mura del Palamaggiò un pezzo di storia del basket ‘made International’. La scelta di Djordjevic, tra l’altro potrebbe rendere possibile e fattibile l’idea di Molin e non escluderlo a priori. La sua esperienza potrebbe essere utilissima nello stesso ruolo che ha svolto a Cantù alle spalle di Trinhieri negli ultimi anni e quindi ricoprire quel ruolo fondamentale che lo scorso anno era proprio di Oldoini. Esperienza,. Tra l’altro che potrebbe anche essere posta in primo piano, qualora non si riuscisse a trovare una possibilità alternativa ai tanti altri coach in lizza per il ruolo di timoniere. Potrebbero scendere di un bel po’ le quotazione dell’ex Cantù, ne caso l’affare sull’asse Avellino-Caserta dovesse andare in porto. Gli irpini stanno spingendo e praticamente pregando Cesare Pancotto affinché accetti l’offerta di prendere gran part dell’ingaggio che era previsto per questa stagione dalle casse biancoverdi e quindi accordarsi con la Juve per la restante parte del rapporto. Un tentativo, però, che va avanti disperatamente da troppe settimane per non pensare che c’è qualche piccolo intoppo rappresentato, probabilmente, da una volontà discordante da questa idea. Restano, infine, nel novero i nome di Griccioli, che per tantissimo tempo era stato già considerato il successore di Banchi a Siena, ma che al momento è in stand by, e quello di Markovski che potrebbe utilizzare la Juve nel tentativo di una vendetta personale nei confronti di Pesaro che l’ha liquidato per affidare la panchina a Sandro Dell’Agnello.




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