Luca Ricciardi, da Cellole l’angelo custode del Latina che sogna la Serie B



Luca Ricciardi festeggia con il Latina
Luca Ricciardi festeggia con il Latina

Era l’estate del 2007 quando un diciottenne sbarbato e dai capelli lunghi Luca Ricciardi si legò all’allora Virtus Latina, chiudendo un biennio vissuto a Gaeta ed iniziando una nuova avventura nel club di uno dei cinque capoluoghi di provincia della regione Lazio. Pur di accettare la proposta, egli scese di categoria, passando dall’Eccellenza alla Promozione, in quanto era affascinato dal progetto che si stava creando allora nel cuore dell’Agro Pontino. Da quel momento lui e la compagine nerazzurra non si sono lasciati più ed in sei stagioni hanno condiviso una delle tante favole calcistiche che ti fanno innamorare di questo maledetto sport chiamato calcio. Da una delle categorie precarie del calcio minore, il Latina ha dato vita ad una miracolosa scalata che l’ha portata a catapultarsi in Serie C1, grazie all’unione delle due realtà che si sfidavano in città (la Virtus Latina e l’F.C. Latina sono convolate a nozze al termine della stagione 2008-2009, originando l’attuale Unione Sportiva Latina). E Luca Ricciardi, calciatore nato a Gaeta ma residente di Cellole, può ritenersi a tutti gli effetti l’angelo custode della sua squadra, a cui è legato dal ricordo di tante emozioni indelebili vissute in queste annate. Dopo campionati misti tra la delusione ed il rammarico, i pontini hanno trovato il loro talismano ed, infatti sin dal suo arrivo, ogni fine stagione ha riservato una gioia. Tre promozioni, un ripescaggio dalla Serie D alla Serie C2 e la salvezza raggiunta lo scorso anno nei play-out di Prima Divisione della Lega Pro contro la Triestina, sono il bilancio soddisfacente di un legame unico che sta facendo sognare i tifosi laziali, attesi dal momento più alto della propria vita calcistica.

Luca Ricciardi in azione con la maglia del Latina
Luca Ricciardi in azione con la maglia del Latina

La storia bussa alla porta del club pontino. Il Latina, infatti, è ad un passo dalla prima storica promozione in Serie B, dopo oltre 68 anni di storia complicata in cui i trionfi hanno spesso condiviso il palcoscenico con fallimenti e retrocessioni. Domani pomeriggio alle 15, un “Domenico Francioni” gremito in ogni ordine di posto (l’impianto latinense contiene 8.000 spettatori), ospiterà la finalissima di ritorno dei play-off del Girone B della Prima Divisione della Lega Pro (la vecchia Serie C1) tra i padroni di casa ed il Pisa. In palio c’è l’ultimo pass per la Serie B: occasione che i laziali non vogliono lasciarsi sfuggire dopo quasi 70 anni di attesa, potendo usufruire anche del doppio risultato a favore grazie al pareggio per 0-0 conseguito una settimana fa all’Arena Garibaldi di Pisa (i laziali si sono classificati al terzo posto nella graduatoria finale, mentre i toscani al quinto). Molto probabilmente l’esterno alto sinistro, nato il 7 agosto 1989, partirà dalla panchina ma è pronto a dare il meglio, nel caso dovesse essere scelto dal tecnico Stefano Sanderra per dare una mano ai più famosi compagni di squadra Tomas Danilevicius, Antonio Schetter e Maximiliano Cejas.



Luca Ricciardi del Latina
Luca Ricciardi del Latina

La gioia per il primo goal nelle categorie professionistiche. In attesa della gara di domani, Ricciardi può ritenersi soddisfatto dell’attuale stagione in quella che è la vecchia Serie C1, avendo disputato 14 partite ed avendo siglato il primo sigillo tra i professionisti. Lo scorso 13 gennaio 2013, l’umile atleta casertano ha siglato la terza rete per i pontini, nell’incontro vinto per 1-3 allo stadio “Nicola Ceravolo” di Catanzaro, quando sulla panchina nerazzurra c’era ancora l’ex calciatore del Napoli Fabio Pecchia. Una marcatura indimenticabile che egli vuole accompagnare con l’affermazione nella finalissima dei play-off e, di conseguenza, con l’incredibile salto di categoria in Serie Bwin. La cittadina di Cellole attende l’esito di questa gara ma già è soddisfatta delle gesta di uno dei suoi figli prediletti, lo stesso Luca Ricciardi che all’età di quattordici anni lasciò la scuola calcio dell’ A.S. Cellole in direzione di Gaeta e poi di Latina, grazie all’indicazione di Achille Sauchella, l’ex presidente del sodalizio domiziano ed attuale presidente della Virtus Carano che è stato l’artefice dell’inizio della sua mirabolante carriera. Se questa non è una favola sportiva, poco ci manca.


error: Content is protected !!
P