Juve, tante piste da percorrere



Sandro Dell'Agnello
Sandro Dell’Agnello

Iniziata la settimana ed è tornata a girare anche la ruota del basket mercato che nel weekend si era fermata per qualche ora di riposo e per assistere alle rispettive semifinali di scena prima a Siena – dove sembra essere scoppiato una sorta di mini caso riportato sul web e non solo e riguardante l’esultanza del procuratore federale Alobisi all’errore di Banks al PalaEstra di Siena nella gara4 di qualche giorno fa ndr – e poi in quel del Pala Tiziano di Roma. In attesa che la ruota dei playoff torni a girare e quindi di scoprire se qualche altra formazione finirà qui la stagione o continuerà a palpitare per l’accesso alla finalissima, ad essere alte sono di nuovo le frequenze di radio mercato che giorno dopo giorno allargano il loro diametro e raggio d’azione. Se in giro per lo stivale si legge di Amoroso che dichiara il proprio ‘amore’ per coach Recalcati e Montegranaro (dove si vocifera anche di un budget di circa 2 milioni di euro per la prossima stagione), che coach Sacchetti predica calma e tranquillità in caso di rivoluzione della squadra, che Brindisi vorrebbe mettere le mani, anche se con molta calma, su Burns proprio della Sutor o che dalla stanza dei bottoni di Reggio Emilia l’ex Frosini parla di cambiare poco e niente per puntare su quello che dovrebbe essere un detto molto in voga nello sport: squadra vincente non si cambia, a Pezza delle Noci, i rumors non mancano di certo. L’unica differenza rispetto alle situazioni già citate in precedenza, è che la Juve in questo momento è un passo indietro rispetto a chi, invece, ha delle basi dirigenziali e di staff tecniche ben salde. Caserta deve partire, infatti, dalla base, deve partire dal general manager, deve partire da quella fondamentale figura di raccordo tra proprietà o società che sia e lo staff tecnico oltre una figura che possa costantemente essere a contatto con il mondo degli addetti ai lavori. Una figura che negli ultimi anni la dirigenza bianconera ha messo nelle mani di coach Sacripanti anche per questioni di budget e quindi impossibilità di mettere assieme due figure che lavorino uno al fianco dell’altro cosi come è stato, per esempio,  in passato con Coldebella e Riva. Due anni in cui a mancare, però, è stato principalmente il lato prettamente interno e dirigenziale che quello del mercato. Quel lato che fa da congiunzione tra quelle che sono le esigenze della squadra e quelle che di volta in volta potrebbero essere le esigenze della società. Se ne è accorto lo stesso Iavazzi che si è avvicinato ed è entrato in punta di piedi per poi sedersi sul trono più importante della società, proprio in questi due anni di mancanza di un general manager, ma che la sua passione e quindi interessamento a questo mondo, lo ha portato a considerare questo ruolo come quello più importante per una squadra professionistica, specialmente ora che al comando delle operazioni c’è lui in prima persona. Ed infatti il presidente bianconero ha fugato ogni dubbio a riguardo ed ha confermato la sua idea nella stessa conferenza stampa di presentazione del nuovo assetto societario, definendo tutte le questioni di mercato legate ai giocatori o allenatori, secondaria, dal momento che il primo nodo da sciogliere ed il primo tassello di mettere a posto nel nuovo mosaico è proprio quello del general manager. Professionismo ed esperti della materia e del ruolo. Queste le indicazioni principali che sono state messe all’interno del motore di ricerca di radio mercato per quanto riguarda il ruolo. Indicazioni ed aspetti che hanno portato a tantissimi nomi ed una margherita che dopo pochissimo è stata sfogliata fino ad arrivare in poco tempo ad un nome che rispecchia entrambi a pieno: Sandro Crovetti. L’ex Giemme di Ferrara è privo da qualsiasi tipo di impegno lavorativo che gli impedirebbe di accettare una eventuale proposta bianconera di prendere il posto e la poltrona che è stata di Coldebella e Riva negli ultimi anni di LegaA. E proprio su queste pagine l’ex anche di Montegranaro si è dichiarato onorato di essere considerato come in pole position per questa carica a Pezza delle Noci. Al momento di scrivere le nubi riguardanti il nome del prescelto, sono ancora folte, ma le percentuali al fianco del nome dio Crovetti continuano a salire, cosi come continuano ad aumentare i nomi in coda alla lista con quelli che potremmo definire come ultimi arrivati e quindi Faraoni in uscita dalla sua esperienza alla Virtus Bologna di Sabatini e Vacirca, che invece è senza un club dopo Montegranaro, senza contare quello che appartiene alla categoria dei ritorni romantici e quindi di Esposito che dal punto di vista del mercato si è fatto spazio con conoscenza e contatti diretti. Tanta carne sul fuoco, dunque, per una pietanza che dovrebbe essere servita a breve sulla tavola della nuova Juvecaserta. Anche perché non si può tardare nel servire, ma prima di tutto preparare, le altre pietanze, considerando che perdere tempo inutilmente potrebbe far perdere degli ingredienti importanti dalla cucina della stanza dei bottoni del Palamaggiò. Ovviamente il campo è quello dell’allenatore. Se in alcune piazze il nome del timoniere potrebbe essere, infatti, uguale a quello della passata stagione, all’ombra della Reggia la scelta del giemme potrebbe essere determinante anche per affidargli il compito arduo di convincere coach Sacripanti ed il suo staff (sempre stando ai rumors e alle voci di corridoio dall’Irpinia sarebbe arrivato un sondaggio per il ruolo di assistente in panchina di Pancotto, nei confronti di Max Oldoini ndr). Quello di ripartire dalla base della squadra che nel campionato che sta andando in archivio con i playoff, ha fatto battere il cuore di ogni tifoso bianconero con vittorie pesanti nonostante i momenti di difficoltà, resta sempre più il pallino principale del numero uno bianconero, che però non può non tenere in conto anche l’ipotesi contraria e quindi quella che in un modo o nell’altro il ciclo legato al timoniere canturino sarebbe arrivato al termine e quindi cambiare rappresenta l’opzione da seguire. Ed allora ecco arrivare giorno dopo giorno nuovi fascicoli da archiviare o da prendere in considerazione con nomi ormai noti come Gentile, Dell’Agnello, Capobianco o quelli neo arrivati come l’ex coach della Virtus Bologna Finelli o un altro ex bianconero come Bartocci. La riconferma di Sacripanti o la scelta del suo sostituto, però, dipenderà molto anche dal budget e quindi dalle notizie che arriveranno in questo periodo e specialmente entro il 22 giugno al cospetto di Iavazzi per sponsorizzazioni o nuovi volti pronti a sgravarlo del suo 90% di quote in società. I lavori continuano, ma al momento la linea dei progressi è ferma sempre ai soli nomi del ‘boss’ bianconero e quello di Barbagallo. 




error: Content is protected !!
P