Riccardo Russo, un casertano protagonista nel mondiale Supersport



Riccardo Russo
Riccardo Russo

Ventuno anni da compiere ad ottobre. Grande passione per i motori e un talento che gli può prospettare una grande carriera in sella alla moto. Parliamo di Riccardo Russo del team Puccetti Racing già protagonista al Mondiale Supersport. Quattro gare disputate, trentasette punti conquistati e la consapevolezza di potersi misurare con piloti più esperti. In cinque anni è passato dalle minimoto,  campionato italiano velocità (classe 125) e il campionato europeo Superstock. Un titolo nell’alta velocità e un secondo posto la scorsa stagione. I presupposti per ottenere risultati ancora più prestigiosi ci sono tutti. Ce la sto mettendo tutta per portare il nostro sud più in alto possibile – racconta – e quest’anno voglio giocarmi tutte le chances nel mondiale Supersport che è una vetrina eccezionale per dimostrare il proprio valore. Una carriera iniziata piuttosto tardi, ma Riccardo ha recuperato in fretta il tempo perduto: Grazie a mio padre mi sono avvicinato a questo sport e fortunatamente ho raggiunto obiettivi che mi hanno permesso di competere a livelli internazionali”. Non sono tutte rose e fiori però perché il mondo dei motori è molto costoso: Purtroppo al sud siamo molto svantaggiati rispetto ad altre regioni. Qui non c’è la cultura delle corse ad alta velocità. Fortunatamente, però la Federazione Motociclistica Italiana, mi ha supportato economicamente così come alcune aziende che credono in me e spero di ripagare tutta questa fiducia. Il sogno nel cassetto è la Superbike o Moto Gp. Continuando così potrebbe presto ritrovarsi al fianco del suo idolo Valentino Rossi: Sarebbe bello – conclude – anche perché mi sto impegnando tanto allenandomi quotidianamente e sacrificando la vita privata. Questo è uno sport dove nulla può essere lasciato al caso. Fondamentale è l’aiuto della famiglia con mio padre in primis che sta facendo letteralmente i salti mortali per permettermi di gareggiare e sfruttare questa grande occasione che mi ha dato la Kawasaki.




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