Crisi economica e mercato, la Juve resta alla finestra



Stefano Gentile richiesto già da diversi club (Foto Giuseppe Melone)
Stefano Gentile richiesto già da diversi club (Foto Giuseppe Melone)

E dopo la quiete ovviamente è arrivata la tempesta. Dopo i giorni di silenzio, dopo i giorni di digiuno di notizie e di accadimenti, quelli che hanno portato a questo weekend sono stati ricchi di contenuto, ricchi di decisione, accodi e rinunce che potrebbero segnare, nel bene o nel male che sarà, il destino del futuro prossimo della Juve. Dopo il silenzio assordante arrivato prima e dopo la riunione della dirigenza bianconera, rappresentata dal suo più alto in grado il presidente Raffaele Iavazzi, accompagnato al cospetto del Sindaco da coloro che dovevano assumere uno dei ruoli di luogotenenti al fianco del generale delle truppe di Terra di lavoro – Corvino e Barbagallo – le carte sul tavolo del basket casertano sono cambiate e come. La prima è ovviamente quella legata proprio ad uno dei luogotenenti a cui si faceva riferimento e nella fattispecie a Pasquale Corvino. Non un ammutinamento, ma molto probabilmente più una diserzione da parte dell’imprenditore casertano dopo le promesse che sono seguite la fine del campionato straordinario portato a termine dalla truppa di coach Sacripanti. Promesse che avevano portato l’amministratore unico della Gimam a cambiare quelle che erano le proprie idee sugli aiuti da apportare alla compagine di Pezza delle Noci nella prossima stagione a differenza di quanto, invece, è avvenuto in quella passata. Insomma semplicemente passare dalla trincea degli sponsor, dove la Gimam e lo stesso Corvino occupavano la seconda linea e cioè quella dedicata alle sponsorizzazioni secondarie – non di altissimo contenuto economico, ma gradite per la boccata di ossigeno arrivata nel momento del bisogno – a quella molto più importante della partecipazione sociale. Una trincea di prima linea, quella nella quale si agisce a diretto contatto ed a stretto raggio visivo con il nemico rappresentato dal budget, la solidità economico-finanziaria e tutto quanto concerne la vita e l’esistenza dal punto di vista dei conti di una società professionistica. Una trincea nella quale lo stesso Corvino ha provato a strisciare come fanno i veri soldati per non essere colpiti dal nemico, prima di percorrere più di qualche metro in piena vista tra lo stupore e la contentezza degli aficionados di Terra di Lavoro. Passare dal 10% delle quote precedentemente volute e desiderate al 15% aveva fatto ben sperare gli appassionati della palla a spicchi, che però non hanno avuto nemmeno il tempo di potersi godere i primi passi verso la fine del tunnel che hanno dovuto ingoiare un altro boccone amaro. Al silenzio di una classe imprenditoriale poco attenta alle sorti del club bianconero, si è aggiunta poi anche la decisione dello stesso Corvino di destinare i propri sforzi economici solo nella parte sportiva di Caserta che porta i colori rossoblù dei falchetti e quindi nell’altra eccellenza territoriale. Casertana e non Juvecaserta per impossibilità di poter sostenere un doppio impegno economico e la portata economica troppo ampia dal punto di vista cestistico per un piccolo imprenditore (queste ultime parole del diretto interessato nel provare a spiegare la propria decisione di lasciare l’idea di essere parte della Juve ndr). Una defezione che ha allargato il diametro del buco da colmare in vista della prossima stagione. Un buco che allo stato attuale vede solo ed esclusivamente riempito il 51% da parte di Iavazzi ed il 10% di Barbagallo, lasciando un consistente 39% alla più pura incertezza. Una percentuale che lo stesso numero uno della Juve ha provato a colmare attraverso gli appelli alla politica e quindi al Comune prima e alla Provincia poi. I risultati della tavola rotonda comunale, ormai, sono noti a tutti, meno quelli alla Provincia anche perché l’incontro che era dapprima previsto per venerdì scorso è stato spostato nel tempo a lunedì 27 maggio che prima della mattinata di ieri rappresentava la deadline per l’assemblea straordinaria nella quale si doveva decidere sulla liquidazione o ricapitalizzazione della Juve. Una deadline che visti gli addii, i rinvii degli interlocutori, ma soprattutto per non lasciare nulla al caso o di intentato, è stata spostata avanti nel tempo di tre giorni. Il termine, questa volta ultimo, è quello del 30 maggio, oltre non si può andare. Di più non si può aspettare, anche perché il giorno immediatamente successivo è a sua volta l’ultimo per la prima parte dell’iscrizione al prossimo campionato. Dunque tutto a stretto giro, anche se le due date dipendono, ovviamente, da quanto verrà fuori dall’assemblea straordinaria: ricapitalizzazione ed il 31 maggio rappresenta il giorno in cui presentare Caserta ai nastri di partenza della prossima stagione, liquidazione e quello dopo non potrà che essere un giorno di poca o pochissima importanza. Insomma l’attesa si allunga, cosi come la tensione, ma non quella dei corridoi di radio basket. I rumors che riguardano il club di Pezza delle Noci, infatti, continuano ad essere presenti all’interno dei movimenti di fantamercato. Dopo quelli legati ai giocatori, in primis Gentile che dal territorio irpino nelle settimane scorse lo avevano individuato come backup perfetto di Lakovic nel caso l’ex Barça tornasse a rivestire la casacca ed i colori avellinesi, a farsi spazio tra le voci su un futuro di basket giocato all’ombra della Reggia sono dirigenza e staff tecnico. Due ruoli, Gm e coach, per due ex della maglia bianconera dei tempi dello scudetto: Nando Gentile per quella di general manager e Sandro Dell’Agnello per quella di allenatore (anche se il sogno nel cassetto di Iavazzi potrebbe continuare ad essere quello di tenere Sacripanti il cui nome però balza da un corridoio all’altro dei rumors per la prossima stagione ndr). Un doppio colpo che punterebbe sulla storia, sul passato e su chi ha scritto il capitolo più bello della storia di Pezza delle Noci.




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