Juve: il 27 si avvicina, futuro sempre più incerto



Iavazzi e Gervasio
Iavazzi e Gervasio

Niente da fare; sembra essere una sorta di incubo o di maledizione quella che impedisce alla formazione del patron Raffaele Iavazzi di trovare un accordo o quanto meno degli aiuti da parte delle istituzioni e della politica locale, cosi come invece è accaduto fortunatamente per il calcio di Terra di Lavoro. Adire il vero sul rapporto tra Juvecaserta e Provincia e sull’incontro che il presidente Iavazzi doveva avere nella mattinata di ieri con il presidente Domenico Zinzi, non si possono ancora sciogliere le riserve, dal momento che nulla è arrivato dall’incontro soprattutto perché l’incontro stesso è slittato. Spostato a lunedì prossimo, spostato di qualche giorno quando però tutto potrebbe essere troppo tardi per la formazione di Pezza delle Noci. Già perché spostare a lunedì 27 quando la deadline dell’assemblea straordinaria è fissata per lo stesso giorno, significherebbe solo poche cose e divise in due parti distinte della stessa lavagna cosi come si soleva fare a scuola quando da una parte si mettevano i buoni e dall’altra i cattiva. Sulla lavagna dell’incontro con l’altra unica Istituzione locale rimasta, invece, ci sono i pro ed i contro di questo rinvio in un giorno in cui si dovrebbe decidere definitivamente il destino del club bianconero. Ed allora si parte dalla parte dei pro. Il primo e quello più importante e che risolleverebbe tutto e tutti è che il presidente della Provincia metta sulla tavola rotonda del proprio ‘face to face’ immediatamente una persona, un imprenditore, un brand o qualsiasi altra cosa che senza indugiare oltre e senza troppe parole possa con il presidente Iavazzi recarsi dal notaio per l’assemblea straordinaria fissata per scegliere la strada della capitalizzazione o liquidazione della società. Al secondo punto lo scenario potrebbe essere lo stesso o poco differente, considerando che si potrebbe chiedere un rinvio dell’assemblea e provare ad interloquire con la persone, imprenditore o brandi di cui si parlava in precedenza e capire in che modo procedere. La speranza degli aficionados di terra di Lavoro vorrebbe una lista di punti da questa parte della lavagna, quella dei ‘pro’, un tantino più lunga, ma vista la delicatezza della questione ed una data di scadenza ormai sempre più imminente, non ce ne possono essere altri. Ancora meno sono quelli che invece regnerebbero all’interno delle ipotesi dei ‘contro’. Rinviare al giorno stesso dell’assemblea straordinaria indetta dal numero uno bianconero, potrebbe anche significare ammettere che l’incontro con la Provincia non potrebbe o non porterebbe ad un qualcosa di diverso da quanto accaduto qualche tempo addietro al Comune al cospetto del sindaco Pio Del Gaudio. Quindi non poco diversa da quella sorta di ‘deserto’ imprenditoriale che invece non c’è stato qualche giorno dopo per il calcio. A dire il vero il deserto di cui sopra è diventato anche più esteso negli ultimi giorni e magari a presentare una situazione diversa e mutata nella forma e nei contenuti, sarebbe proprio lo stesso Iavazzi. Già perché alla tavola rotonda della Provincia, quasi sicuramente non parteciperà più Pasquale Corvino che ha deciso di fare non uno, ma due passi indietro nei confronti del basket e della Juve . Il primo ovviamente rinunciando alla promessa di partecipazione sociale della Juve, il secondo rinunciando a quel rialzo di quote dal 10 al 15% che tanto aveva fatto ben sperare come punto di partenza i tifosi bianconeri, specialmente se unito al 10% di Barbagallo. Lo stesso Corvino che in un certo senso aveva voluto rasserenare gli animi smentendo o quasi un suo dietro front dal basket, per poi confermare il tutto su un quotidiano locale spiegando il tutto con problematiche e dubbi di vario genere. Tra le problematiche di sicuro potrebbe rientrare anche il doppio impegno economico che lo stesso imprenditore casertano ha voluto assumere in partenza su ambo i lati della stessa medaglia sportiva della città della Reggia vanvitelliana. Da una parte la Casertana e da una parte la Juvecaserta. Alla fine a conti fatti e con calcolatrice alla mano, il doppio impegno si sarà rilevato troppo alto da sostenere per un piccolo imprenditore come lo stesso Corvino si è definito e quindi da qui la decisione di abbandonare la nave bianconera e quel 15% che torna ed è tornato ad essere parte del calderone sociale della Juve risalito a quota 39%. Una quota esorbitante, una quota non certo facile da reperire in cosi poco tempo, specialmente tenendo conto della mancanza di adesioni fino a questo momento, ma soprattutto quando il vuoto dal colmare era, anche se solo sulla carta e non ancora in maniera definitiva, fissato intorno al 24% e quindi quei circa 350mila euro per chiudere la questione del budget da mettere a disposizione del basket giocate per la prossima stagione di LegaA. Ed allora l’amministratore della Co.Fi.Ba. Barbagallo sarà l’unico a presentarsi al fianco di Iavazzi nel bene o nel male in Provincia, ma anche davanti al notaio. Sarà l’unico, a meno di cambi scenari e di capovolgimenti di fronte (uno tra questi l’idea da parte dello stesso numero uno juventino di ricapitalizzar solo con Barbagallo ma aumentando la propria quota, espletare quanto necessario per l’iscrizione al prossimo campionato per poi continuare, come sempre, la ricerca di nuove forze rendendo l’estate ancora una volta terreno infuocato e rovente per i casertani ndr) a poter dire di non aver abbandonato la nave bianconera lasciando da solo Iavazzi in una rotta che allo stato attuale e se non si arriva ad una manovra decisa e consistente, porta dritto verso un iceberg.




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