Juvecaserta, Polverino: “Serve un imprenditore innamorato, non si possono fare ricatti”



C'è un simbolo ed una storia da salvare
C’è un simbolo ed una storia da salvare

“Bisogna trovare la persona giusta con la passione giusta. Insomma tanto per intenderci c’è bisogno di scovare il nuovo Iavazzi, solo in questo modo si possono avere delle garanzie sul futuro non solo economico, ma anche programmatico della Juvecaserta”. Sono parole pesanti, sono parole importanti quelle riservate dall’onorevole Polverino alle telecamere di Goldwebtv. Parole importanti soprattutto in vista di una deadline che risulta essere inversamente proporzionale alla soluzione del problema. Già perché dalla fissazione dell’ultimatum posto in essere dal presidente Iavazzi, rappresentato da quella assemblea straordinaria del 27 maggio prossimo, tutti si auspicavano un continuo progresso, un continuo fare dei passi in avanti per uscire dal tunnel definitivamente non solo per la prossima stagione, ma in parte anche per l’avvenire. Ed invece ad arrivare è tutto il contrario di tutto. Il tempo passa, ma quella luce in fondo al tunnel diventa sempre più fioca e lontana di quanto, invece, gli aficionados di Terra di Lavoro si aspettavano. Il tempo passa e sulla scrivania del numero uno bianconero, Lello Iavazzi, continuano ad esserci solo ed esclusivamente due fascicoli e due nomi su cui poter contare. Due nomi che come più volte è stato sottolineato, non rappresentano certo il nuovo o innamoramenti di fine stagione, ma aiuti concreti che si erano avvicinati al basket di Pezza delle Noci a stagione scorsa in corso. Ovviamente si parla della disponibilità di Corvino (l’amministratore unico della Gimam è addirittura arrivato a portare le proprie pretese di quote societaria dal 10% dei primi giorni della decisione di passare da sponsor secondati a parte attiva della società, all’attuale 15% ndr) e di Barbagallo (invariata, invece, la sua disponibilità ferma al 10% con l’azienda Co.Fi.Ba. anch’essa al fianco già della Juve nel campionato conclusosi con la salvezza e tante soddisfazioni in campo, come sponsor secondari ndr). Due appassionati e due amanti del basket, ma soprattutto dell’idea di poter continuare a tenere in vita un qualcosa che ha regalato a Caserta, ma anche a tutto il Sud Italia, il lustro di aver portato un tricolore della palla a spicchi al di sotto della linea di confine della capitale. Insomma mantenere in vita un’eccellenza, mantenere in vita quello che è stato nel passato, ma anche nel presente recente con il ritorno nel massimo campionato italiano, il faro dello sport della città di Caserta (senza dimenticare ovviamente quanto fatto anche nel calcio con i colori rossoblù della Casertana Calcio ndr). Ed è proprio a questa passione che lo stesso consigliere regionale Poverino ha fatto appello, viste le difficoltà riscontrate dalla politica nel provare a dare una mano al club di Pezza delle Noci: “La politica del ricatto agli imprenditori per provare a dare una mano allo sport – ha continuato lo stesso Polverino – è finita. Oggi il momento è estremamente difficile dal punto di vista economico e finanziario ed è quello che ci hanno ripetuto in tanti che abbiamo contattato come ‘politica’ proprio per dare una mano alla Juvecaserta. La politica non può far altro che essere tramite tra sport ed imprenditoria, allo stato attuale non è facile, ma ce la stiamo mettendo tutta. La soluzione? Ripeto trovare un appassionato come Iavazzi, perché oggi non c’è un ritorno nello sport, è solo un imprenditore mosso dalla passione può affiancarsi all’attuale presidente Iavazzi”.

L'onorevole Polverino
L’onorevole Polverino

Se possibile queste ultime parole sono arrivate come rintocchi ancora più pesanti, distinti e nitidi. Questo perché il campo prospettato dallo stesso Polverino si restringerebbe ulteriormente, considerando quanti appelli sono stati fatti dai piani alti della Juve nei confronti di tutto il panorama imprenditoriale casertano. Stando all’idea del consigliere regionale, bisognerebbe cercare l’appassionato di turno o il nuovo Iavazzi, ma considerati i movimenti che sono arrivati fino ad oggi – pari allo zero se si escludono i due precedentemente indicati – sarebbe come chiedere di cercare il calderone pieno d’oro ed i folletti che lo custodiscono ai piedi dell’arcobaleno cosi come si racconta nelle favole per i bambini. Il vero sogno divenuto realtà negli ultimi anni difficili è stato proprio Iavazzi e la sua passione di non mollare nelle ultime due stagioni e di mettere in atto tutte le condizioni necessarie per piccoli apporti, piccoli aiuti al di là che si venga mossi da una passione sfegatata per la palla a spicchi o meno. Già perché la passione per il mondo del basket e quello che ha significato per la città della Reggia Vanvitelliana sin dalla sua nascita, potrebbe anche essere il motore principale nei confronti di chi vorrà puntare a quel restante 24% (la restante parte dell’intera partecipazione sociale dopo il 51% voluto proprio dal numero uno bianconero, il 15% di Corvino ed il 10% di Barbagallo) e che rappresenta la luce in fondo al tunnel di cui si parlava in precedenza. La non passione o conoscenza della storia cestistica di questa città, ma il legame che c’è tra il popolo casertano e la Juve, il giro dello stivale mediatico che Caserta e la Juve ha fatto nell’ultimo periodo con un campionato strepitoso e con tanti eroi, soprattutto uno casertano come il suo papà, Stefano Gentile, quello si che potrebbe, anzi dovrebbe essere il motore di spinta principale da parte di una classe imprenditoriale che trarrebbe solo benefici dall’associare il proprio nome a quello del club di Pezza delle Noci portando una ventata d’aria fresca e la possibilità di continuare a parlarne. Il tempo a disposizione degli uni e degli altri, però, è sempre più vicino allo scadere. La sabbia nella clessidra girata da Iavazzi qualche giorno fa, scorre via inesorabilmente e se al 27 maggio non ci saranno novità o interventi decisivi o un colpo di testa dello stesso Iavazzi pronto a fare tutto da solo ed in famiglia, allora saranno tutti ‘colpevoli’ di aver messo fine ad una passione, ma soprattutto alla possibilità di legare il proprio nome ad una eccellenza casertana e campana.




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