Juve, Mavraides è l’eroe per caso



Dan Mavraides (Foto Giuseppe Melone)
Dan Mavraides (Foto Giuseppe Melone)

L’essere stato in campo come l’uomo giusto al momento giusto, dopo una prima parte di gara non scintillante, tanto per usare un eufemismo, è stato come ricevere un assist dal compagno piedi a terra dalla posizione preferita e con il difensore lontano almeno un paio di metri dalla traiettoria del tiro. Solo che l’assist gliel’ha fornito Pino Sacripanti e non un compagno di squadra per una tripla pesante. Dan Mavraides, però, non ha sciupato l’occasione e con l’occasione giusta tra le mani ha cavalcato la striscia, ha cavalcato la sua fiducia che aumentava canestro dopo canestro, rubata dopo rubata fino ad arrivare a quegli 11 punti consecutivi nel quarto periodo che hanno prima di tutto dato un senso alla tripla di Maresca e quella di Gentile in faccia a Moss e poi simultaneamente alla propria e a quella degli oltre tremila tifosi mandati nettamente in visibilio e che magari qualche minuto prima aveva mugugnato per una palla persa di troppo, ma alla fine è anche questo il basket. Lo sa il greco a stelle e strisce e lo sanno tutti gli aficionados di Terra di Lavoro che dopo Sassari e Cantù, hanno avuto il privilegio di ‘osannare’ i propri beniamini aggiungendo alla lista il nome addirittura dei campioni d’Italia; non che fosse la prima volta in assoluto, ma sicuramente di volta in volta ha un sapore sempre più dolce.

“Se mi ha condizionato gli errori precedenti o la palla persa all’inizio del quarto? Sinceramente ogni volta che entro dalla panchina dopo qualche errore o comunque dopo un periodo lungo – ha commentato il protagonista dell’infuocato quarto periodo casertano contro la Montepaschi, Mavraides – non penso mai a quello che è successo precedentemente. Provo a non lasciarmi condizionare da quanto ho fatto e magari rovinare quello che posso ancora fare. Quindi ogni volta che entro in campo è come se fosse il primo minuto, secondo o quintetto, tutto si azzera ed inizia da capo”.



Mettendo da parte per un attimo il tuo exploit nel quarto periodo e quindi tutta l’inerzia che ne è derivata, quando avete capito, che ci si poteva provare anche contro Siena cosi come è capitato con Cantù o Sassari?

“Personalmente parto sempre dall’idea di base che fino a quando non alzo gli occhi e vedo il tabellone indicare uno scarto enorme e pochi minuti sul cronometro o quest’ultimo quasi allo scadere e noi sotto nel punteggio, non mi do mai per vinto. Detto questo, però, credo che abbiamo dimostrato di essere scesi in campo per vincere sin dal primo minuto di gioco. Ci abbiamo provato fino alla fine sia quando eravamo avanti nel punteggio sia nel momento in cui abbiamo visto Siena mettere la testa avanti. Il rispondere con alcuni canestri pesanti ed evitare che la Montepaschi prendesse il largo, ci ha dato la convinzione che bastava poco per fare un passo importante in avanti e alla fine cosi è stato”.

Una vittoria che pesa tantissimo specialmente sulla classifica, visto che chiude definitivamente la questione legata alla salvezza…

“Avevamo perso qualche occasione di troppo nel recente passato per poter mettere in tasca definitivamente il nostro obiettivo per questa stagione. Ci siamo riparti una strada per raggiungerlo di nuovo con anticipo dopo la trasferta a Bologna ed abbiamo completato il cammino contro una squadra di altissimo livello come Siena. Ovvio che questa vittoria ci da prima tutto una grandissima soddisfazione personale e di squadra per l’obiettivo che rappresenta, ma ci da anche una grande consapevolezza. Non ci nascondiamo certo dietro a parole o paure, la classifica ed i risultati anche delle altre squadre che ci precedono ci danno la possibilità di poterci pensare. Ovvio che non vogliamo sicuramente modificare quello che è stato il nostro leitmotiv fino a questo momento e cioè quello di guardare avanti una partita per volta. Quello che sicuramente sarà modificato sarà il motivo per cui guarderemo ad una partita per volta, non per raggiungere la salvezza, ma per provare a fare un passo importante come quello della post season”.

 

 

 


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