Volturno-Acquachiara, l’analisi degli ospiti affidata ad Acampora



Eliana Acampora, è stata una delle ex di turno nel derby Volturno-Acquachiara
Eliana Acampora, è stata una delle ex di turno nel derby Volturno-Acquachiara (foto: Giuseppe Scialla)

Torna alla vittoria dopo due turni di stop il Volturno nel campionato di A2 femminile di pallanuoto, girone Sud. Un derby, quello disputato domenica alla piscina del Parco Urbano, ricco di reti (17-16 il finale), emozioni e non è mancato qualche momento di tensione. Una partita equilibrata, con continui capovolgimenti di fronte e tanto agonismo in acqua testimoniato dalle 24 espulsioni. Alla fine la vittoria ha premiato la squadra di casa con un risultato di misura, ma il punteggio poteva essere anche diverso e nessuno avrebbe avuto motivi di recriminazioni. “Sappiamo che il Volturno ci è superiore per tecnica ed esperienza – afferma l’ex Eliana Acampora – tante nostre giocatrici giovanissime erano emozionate al pensiero di dover fronteggiare atlete come Valkai e Starace e questo ci ha condizionato nel nostro gioco. Se aggiungiamo anche il metro di giudizio del direttore di gara che ci ha danneggiato ulteriormente, possiamo considerare questa sconfitta maturata col minimo scarto anche un successo”. Acampora è tornata nella piscina che l’ha vista protagonista per alcune stagioni. “Per me tornare a Santa Maria è sempre una forte emozione. Ho passato qui dei momenti veramente belli ed ho trovato persone meravigliose con cui ancora oggi ho una forte amicizia. Quella in cui gioco adesso è una squadra che sta crescendo, molte delle ragazzine giocano da meno di 2 anni, io la considero la squadra del futuro visto il vivaio che abbiamo. Il gruppo delle grandi è formato solo da Tortora, Stanislao e me”.  L’Acquachiara è una realtà giovanissima a certi livelli, fino a poco tempo fa si era dedicata esclusivamente ai campionati giovanili e alle serie minori. Il merito di tutto è della famiglia Scotti Galletta/Damiani . “Barbara Damiani ci tiene unite – conclude Acampora – ci motiva molto e quando entriamo in acqua lo facciamo con massima determinazione. Forse è stata questa l’arma che ci ha consentito di tenere testa ad una formazione blasonata come quella del Volturno”.




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