La rimonta della Juve si ferma sul più bello



Mavraides ha suonato la carica nel quarto tempo (Foto Giuseppe Melone)
Mavraides ha suonato la carica nel quarto tempo (Foto Giuseppe Melone)

Un terzo quarto da incubo, una squadra ad un passo dal tracollo ed invece ancora una volta arriva nella parte finale della sfida la reazione. Arriva la raffica di triple di Gentile e Mavraides, arriva una squadra che non molla mai, ma poi la differenza la fa ancora una volta la lucidità e la mancanza di cambi nei momenti cruciali. Morale della favola Caserta allunga a quattro la serie di sconfitte consecutive e con un calendario che prevede ancora una trasferta, Bologna, ed il match casalingo contro Siena.

La cronaca. La gestione del ritmo tanto acclamata in sede di presentazione della partita, va a sprazzi in mezzo al campo dove Gentile prova a correre di tanto in tanto, mentre sotto le plance Dunston assaggia subito i gomiti, letteralmente, di Akindele dopo le due stoppate rifilate in fila a Jonusas. Ere infila 5 punti consecutivi, la bimane del centro varesino riporta i padroni di casa, mentre il layup di Gentile rimette le cose a posto (7:8). L’orario insolito della sfida incide per un attimo sulla precisione al tiro ed allora da ambo le parti si pensa alla difesa, si pensa a difendere (purtroppo per Caserta subito due falli in un amen di Giuliano Maresca ndr) il proprio anello. Punteggio basso, ma ci pensa Akindele a permettere a Varese di rintuzzare il proprio fatturato personale prima spendendo un fallo sul tiro da tre di Mike Green e poi quello che sancisce il gioco da tre punti di Dunston (14:10). Sacripanti mischia le sue carte buttando nella mischia Andrea Michelori. Il lungo milanese non si fa pregare, ma gli vengono fischiati immediatamente due falli; la Cimberio è glaciale dalla linea della Carità ed al primo stop and go sono tre i possessi pieni di vantaggio dei padroni di casa (20:14). Mordente apre il secondo periodo con la tripla che riduce le distanze, Mavraides gli da manforte, ma nel momento del bisogno arrivano la tripla di Banks ed il canestro di Ere, ma anche il terzo fallo di Dunston che ne commette uno stupidissimo e d è costretto a lasciare il campo. Sale l’intensità, sale l’agonismo e quando il gioco si fa duro giunge immediatamente il momento di Marco Mordente che infila il suo canestro numero 1000 dalla lunga distanza (28:23 dopo il siluro di Talts). La Juve inizia a perdere lucidità su ambo i lati del campo concedendo continue seconde opportunità e lasciando tanti palloni in attacco. La Cimberio non si fa pregare e allarga la forbice a dieci punti. Sacripanti chiama il timeout, Mordente commette il suo secondo fallo, Akindele il terzo (in precedenza anche zona fronte pari per i bianconeri ndr). Anche Vitucci si affida alla panchina e dalla panchina nel finale di primo tempo arriva il coniglio dal cilindro di Sakota che chiude il gioco da tre punti (38:30 al 20’). Prova lo sforzo la Juve al rientro in campo per il secondo tempo, l’occasione sembra propizia con il quarto fallo di Dunston, ma tutto accade dopo quattro minuti: Michelori non trattiene un rimbalzo, Polonara sbaglia il jumper, segue a rimbalzo e subisce il fallo sul canestro mentre Gentile si fa anche fischiare il tecnico. La Cimberio dilaga in campo e mette la prima seria ipoteca sulla vittoria (48:36). L’ipoteca sembra diventare completa qualche minuto più tardi quando Ere e Talts fanno quello che vogliono in mezzo all’area. Caserta sembra un pugile alle corde e ad un passo dal knockout tecnico prima della raffica dalla lunga distanza tutta di marca Gentile e Mavraides. La Juve arriva anche sul -2 prima di capitolare completamente per mano di Sakota ed una serie di liberi con anche l’antisportivo a Mordente. Finisce 74-62 per i lombardi.




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