Gentile e la voglia di riscatto della Juve



Stefano Gentile in azione (Foto Giuseppe Melone)
Stefano Gentile in azione (Foto Giuseppe Melone)

Concreta e motivata, ecco come si aspetta, Stefano Gentile, la sua Juve al ritorno in palestra ed in campo dopo la pausa che decreterà questa sera la vincente e successore di Siena all’interno dell’Albo d’Oro della Coppa Italia. Concreta e motivata nel riprendere il cammino ed il proprio percorso verso quell’obiettivo che domenica scorsa poteva essere centrato in pieno e che invece è andato fuori misura come l’ultima occasione di Michelori praticamente allo scadere. Concreta e motivata nel provare a recuperare immediatamente il terreno perduto su di un campo difficile e contro una squadra che tutto può dire tranne che riesce a vedere lo stesso traguardo bianconero con la facilità con la quale ormai Caserta può distinguere ogni singolo dettaglio. Ed allora ci si prova ad Ancona contro la Sutor Montegranaro, ci si prova con la consapevolezza di aver riposato muscoli e mente per una settimana, di aver staccato la spina per sette giorni permettendo a schemi offensivi e difensivi, situazioni di attacco e difesa di stare da parte e pensare a tutt’altro. Una consapevolezza che potrebbe donare quel pizzico di energia in più che in alcuni momenti delle partite dei bianconeri ha rosicchiato più che un po’ di energie e portando la Juve con un livello di lucidità non certo al di sopra del livello medio e non solo per la stanchezza del caso di una partita, ma anche e soprattutto per quelle condizioni fisiche non eccelse che ti portano ad affrontare il match alla domenica con un livello del serbatoio inferiore rispetto ai tuoi avversari e che devi gestire su tutti i quaranta minuti. Ed allora il riposo è stato i liet motive non solo di coach Pino Sacripanti, ma anche di capitan Maresca e di tutti i protagonisti intervenuti ad analizzare il momento bianconero prima della sosta e post sconfitta casalinga contro una Angelico Biella capace solo di approfittare della classica opportunità servita su di un piatto d’argento e cioè della diversità di gioco, intensità e partita che Mordente e soci hanno messo in campo cosi come ha provato a spiegare anche lo stesso metronomo casertano Stefano Gentile: «Abbiamo iniziato la partita con un approccio diverso dal punto di vista del ritmo. Siamo scesi in campo con la voglia di impostare il nostro di gioco e di ritmo di gara sin dal primo possesso ed i risultati in campo si sono visti e tramutati immediatamente in un vantaggio più che consistente ed in doppia cifra. A partire dalla seconda metà del quarto successivo, però, siamo pian piano finiti con l’accettare di passare dall’imporre il nostro ritmo e la nostra pallacanestro casalinga ad adeguarci al tipo di basket che invece voleva ed ha voluto giocare Biella. Credo che non ci sia altra differenza tra il nostro vantaggio iniziale ed il loro e alla fine la vittoria dell’Angelico».

Quindi sottovalutata o troppo sicuri?



«Forse né l’una né l’altra cosa. Semplicemente abbiamo abbassato il livello del ritmo e dell’intensità della nostra pallacanestro. Se l’avessimo sottovalutata non saremmo arrivati alla fine con l’ultimo tiro e quindi con la possibilità di vittoria. Purtroppo c’è stato un periodo di tempo in cui questo abbassamento o meglio ancora adeguamento di ritmo alle cose che Biella voleva fare in mezzo al campo, ci ha portato prima a perdere il nostro vantaggio e poi a portare loro in doppia cifra. Ma ancora una volta, come spesso ci è capitato di dimostrare in questa stagione, non abbiamo mollato. Abbiamo stretto i denti provato a rialzare quel ritmo in corso d’opera ed infatti abbiamo recuperato, portato la gara al supplementare e provato a vincere lo stesso, ma il basket è anche quel tiro di Michelori che balla sul ferro ed esce».

Provando a blitzare subito la sfida con Montegranaro si potrebbe, secondo te tornare a coltivare quel barlume di speranza verso un sogno diverso dalla salvezza?

«La filosofia che ci ha pervaso per tutta la prima parte e questo scorcio di girone di ritorno di campionato è sempre stata quella di pensare una partita alla volta. Non abbiamo mai fatto calcoli o guardato più in la dell’impegno settimanale. La sconfitta di Biella ci ha riportati a guardare in basso e quindi quello che vogliamo e dobbiamo fare è tornare concreti e motivati in palestra, pensare a recuperare i due punti ad Ancona e poi se strada facendo il calendario ci riconsegnerà di nuovo una chance del genere, allora proveremo a prenderla senza paura, cosi come abbiamo fatto fino ad ora».

 


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