Albanova, lo sfogo del presidente Diana: “Siamo tentati dal ritirare la squadra dal campionato”



Umberto Diana patron dell'Albanova
Umberto Diana patron dell’Albanova

Il girone di ritorno non è iniziato nel migliore dei modi per l’Albanova. La compagine di Casal di Principe ha rimediato sabato un pesante ko a Frattamaggiore. Probabilmente contro i nerostellati non era la partita adatta per provare a risalire in classifica, ma questo 2012/2013 è stato fin qui contraddistinto da una serie di episodi negativi senza precedenti. Mister Diana è stato costretto a variare ogni settimana formazione. Non per infortuni, nè per indisponibilità degli atleti, bensì per l’accanimento che il giudice sportivo sta mostrando nei confronti del club. “Contro il Capua – racconta il presidente Umberto Diana – l’arbitro dopo aver annotato la sostituzione, torna sui propri passi e non avendola autorizzata espelle entrambi i calciatori. Cosa che a norma di regolamento non esiste minimamente. In questi casi bisogna dare il cartellino giallo. A Scampia contro il Don Guanella, in vantaggio 2-0, viene sospesa la gara. Qualche settimana dopo il giudice sportivo ordina di rigiocare per errore tecnico e perdiamo 4-1. Questi sono solo due casi, ma potrei fermarmi per ore a raccontare episodi del genere. Abbiamo vinto due campionati consecutivi, una Coppa disicplina. Ad inizio anno visti gli innesti operati sul mercato, gli addetti ai lavori ci davano come favorita per il salto di categoria. Ci ritroviamo invece penultimi e con ancora tante giocatori fermi per squalifica. Sarò sincero: lo staff mi ha proposto di ritirare la squadra. Per il momento non me la sento perchè verrebbero vanificati gli sforzi fatti in questi anni. Non sarebbe corretto per quei ragazzi che con passione e sacrificio hanno creduto nel progetto. In alcuni momenti però sono tentato dal farlo. Quest’anno ne sto vedendo tante e mi chiedo se sia ancora calcio o un altro sport. Non riusciamo a comprendere tale accanimento nei nostri confronti da dove possa arrivare. Per il mio modo di fare ho sempre creduto in determinati valori multando economicamente i mie calciatori ogni ammonizione o espulsione presa. Quest’anno però sono stato costretto a tornare sui miei passi perchè senza motivo ci vediamo sventolare sotto il naso cartellini gialli e rossi”. Forse sfiduciato non è la parola esatto, Diana è avvilito: “In rosa ci sono tutti professionisti di Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa e Casapesenna. Persone di un certo livello culturale che rinunciano ai propri impegni per allenarsi. Ma di questo passo tutta la passione verrà persa perchè ogni settimana ce ne combinano di tutti i colori. La mia non vuole essere una polemica bella e buona, non cerchiamo alibi, dico solo che non si possono mandare direttori di gara inesperti e a volte addirittura minorenni in questo torneo di Prima Categoria. Gli anni scorsi ci facevano giocare, potevamo dialogare con gli arbitri e ci riconoscevamo in questo sport. In pochi mesi sono cambiati gli scenari e non ce la facciamo più”. Sabato sfida con un’altra casertana, il Terra di Lavoro Marcianise: “E’ un impegno delicato – conclude Diana – che proveremo a vincerlo nonostante le assenze. Speriamo che qualcosa cambi; non simo inferiori tecnicamente alle altre che ci precedono, se solo ci lasciassero giocare potremmo dimostrare quanto valiamo realmente”.




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