Jelovac: “Mi dispiace per i nostri tifosi”



Jelovac in azione (Foto Carozza)
Jelovac in azione (Foto Carozza)

«Un vero peccato. Potevamo fare molto di più e prima di parlare o di analizzare la partita, vorrei ringraziare tutto il pubblico che è accorso al Palamaggiò per sostenerci dall’inizio alla fine e non si è mai fermato. Ma soprattutto vorrei scusarmi con loro per la partita e la sconfitta, visto che sapevo che era una partita molto importante e molto sentita per i nostri tifosi. Ci abbiamo provato a giocare una partita di altissimo livello per tutti i quaranta minuti, ma Milano nel secondo tempo è riuscita a giocare meglio di noi e alla fine il risultato finale le ha dato ragione». Questo il primo commento, questo il primo pensiero di Stevan Jelovac una volta messo piede in sala stampa immediatamente dopo la sconfitta contro l’Armani Milano. Un Jelovac provato e visibilmente dispiaciuto di quanto era accaduto in campo e soprattutto per quanto era accaduto nel secondo tempo. Un secondi tempo che resta ancora negli occhi di tutti i presenti al Palamaggiò, ma di sicuro negli occhi di tutti i protagonisti bianconeri. Dominare un primo tempo di gioco, dominare venti minuti, costringere l’allenatore blasonato e l’altrettanta franchigia spendacciona con tante stelle sul libro paga, a quei time out di chi vi è costretto per provare a fermare l’emorragia, non è certo cosa da poco. Non è certo cosa da poco vedere Akindele dominare in area Bouroussis, ovvero il gigante portato in Italia due stagioni or sono per dominare, o tentare di dominare, insieme a Fotsis che a sua volta era stato cancellato con nemmeno un canestro dal campo. Non è certo da poco vedere configurarsi i presupposti per l’ennesimo rifacimento della parabola biblica di Davide contro Golia con più di tremila persone pronte a scattare in piedi ad ogni recupero, difesa e canestro. Ma come si diceva in precedenza tutto è durato venti minuti. Nel secondo tempo, però, Milano non ha dovuto fare altro che sfruttare il proprio cinismo. Non ha dovuto fare altro che prendersi quello che il flusso della partita, gli errori dei bianconeri in attacco ed i falli fischiati ai androni di casa con conseguenti tiri liberi realizzata con una precisione certosina da parte di Langford prima di tutto, e tornare ai piedi della ‘Madunina’ con i due punti in tasca. «Cosi come vorrei scusarmi per l’errore sul fallo tecnico che mi è stato fischiato – ha continuato il lungo serbo ex Antalya, riprendendo il discorso della sconfitta e dell’episodio che lo ha visto protagonista in prima persona sul parquet -. E’ stato un mio sbaglio, un leggerezza che ha permesso a Milano di riavvicinarsi nel punteggio e segnare cinque punti consecutivi. A mia discolpa posso dire che non è stata una protesta molto vivace o offensiva, ma di sicuro la prossima volta non dirò e non farò nient’altro che alzare il braccio ed accusarmi del fallo commesso per evitare ancora una volta situazioni del genere».

Energia o tiri sbagliati, quale la principale differenza della Juve tra primo e secondo tempo?



«Entrambe le cose, ma aggiungerei anche altro. Nel secondo tempo sono venuti fuori anche due giocatori importanti come Langford ed Hairston che hanno segnato tantissimo dalla lunetta e dal low post. Il loro salire di giri unito al nostro calo nel secondo tempo, ha deciso il match».

Pensi che i tanti falli fischiati a vostro sfavore possano aver compromesso quel tanto che bastava la vostra difesa?

«Di sicuro potevamo fare meglio, ma nonostante i falli ed i tiri liberi arrivati dai falli ci abbiamo provato fino alla fine a fermarli e non farli arrivare a canestro. Altrettanto sicuramente sappiamo che dobbiamo fare meglio per il futuro».

Guardando avanti ha una ripercussione questa sconfitta secondo te?

«Assolutamente no. Sapevamo che ci poteva stare, considerando che Milano è davvero una squadra di grandissimo talento, con una panchina lunghissima e che punta ad altri obiettivi nonostante la classifica. Di sicuro siamo amareggiati per le differenze che ci sono state tra primo e secondo tempo e la possibilità di compiere un’altra impresa, ma allo stesso tempo siamo pronti a resettare tutto, a tornare in palestra a lavorare duro e pensare solo ed esclusivamente ai prossimi due impegni che sono per noi molto importanti».

Quali le aspettative?

«Cremona e Biella sono due squadre che come noi lottano per la salvezza. Sono due squadre alla nostra portata e quindi non c’è altra aspettativa che scendere in campo con l’idea di vincerle entrambe. Quelle che ci aspettano saranno due settimane di grandissima importanza e ci faremo trovare pronti».


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