Juve, un Davide all’attacco di Golia



Sergio Luise

«Due punti pesantissimi e quando parlo di valore e peso specifico, non mi riferisco solo ed esclusivamente alla situazione di classifica muovendo la nostra posizione rispetto a quelle zone calde in cui eravamo fino a qualche settimane fa e dalle quali ci siamo allontanate solo di qualche posto, ma anche dal punto di vista mentale e della concentrazione. Infatti quella contro la Virtus è stata una vittoria che ci ha dato una maggiore serenità d’animo, ci ha premesso di affrontare questa nuova settimana con una maggior consapevolezza nei nostri mezzi, ma soprattutto la consapevolezza di poter continuare un processo di miglioramento anche con delle pedine mancanti all’interno del roster dopo le partenze di Chatfield e Wise». Questo il commento dell’assistente in panchina Sergio Luise che chiude definitivamente il capitolo e la questione legata alla vittoria contro i rivali storici delle ‘Vu Nere’ ed apre in maniera altrettanto ufficiale un altro capitolo, quello senese. Un capitolo che se ci si guarda indietro, ha rappresentato e scritto le pagine più bella della passata stagione. Pagine di gioia, di soddisfazioni e di un successo insperato e sul quale nessuno avrebbe scommesso. Eppure alla fine con i problemi di tesseramento legato al passaporto di Collins, la Juve dovette fare a meno di Fletcher, dovette fare a meno di un lungo da buttare nella mischia e contrastare le torri ed una front line di Eurolega. Eppure con un uomo in meno, i bianconeri fecero breccia tra le maglie della difesa mensanina come non mai e portarono a casa due punti che valevano oro. Domenica saranno due i giocatori in meno di cui il club di Pezza delle Noci dovrà tenere conto. Due partenze ed una situazione societaria che continua a restare in fase di stallo e nella posizione di luce rossa abbagliante innescata nelle settimane scorse dai vari Caputo, Gervasio o chi per essi. Una situazione che rende Caserta ancor più Cenerentola, una situazione che rende la Juve sempre più Davide e Siena un Golia molto più alto di quanto normalmente viene descritto nell’evento biblico, ma questo sport è sorprendente perché non c’è mai nulla di scritto fino alla fine, c’è sempre una piccola percentuale una piccola speranza a cui aggrapparsi e cavalcare nel caso crescesse minuto dopo minuto cosi come accaduto nella scorsa stagione.
Quanta fiducia ha dato in vista di una partita cosi importante e nello specifico in che parte del gioco?

«Probabilmente l’aspetto del gioco che più ci autorizza ad essere fiduciosi è la difesa. Contro una squadra come Bologna siamo riusciti a tenere nell’ uno contro uno e a limitare il loro contropiede. Aspetti da cui ripartire contro Siena».
Il loro dispendio di energia in Eurolega può essere un piccolo vantaggio da sfruttare?
«Hanno un roster talmente lungo che non credo risentano del doppio impegno. In caso contrario saremo pronti per approfittarne».
Come si fa a trasportare la Juve di domenica scorsa e quindi quella casalinga a Siena e quindi in trasferta dove fino ad ora ha sempre dimostrato di soffrire tanto?



«Avendo delle oggettive difficoltà in termini di roster è quasi naturale che in casa con l’aiuto dei nostri tifosi riusciamo ad andare oltre i nostri limiti. Il nostro obiettivo è però quello di portare la compattezza del gruppo della partita scorsa anche in un campo difficile come quello di Siena».
Che tipo di partita dovrà fare Caserta e quale sarà la chiave?

«Loro hanno una difesa che ti toglie il respiro,mette le mani addosso e anticipa le linee di passaggio. Dobbiamo eseguire al meglio il nostro attacco, provare a muovere la palla senza cercare soluzioni individuali ma provare sempre a costruire un tiro di squadra. Restare attaccati al match e giocarci le nostre carte negli ultimi minuti».
Lo scorso anno a Siena in una situazione non simile ma comunque di difficoltà arrivò il miracolo contro i futuri campioni di Italia. Ci possono essere delle similitudini dal punto di vista motivazionale per un’impresa simile?

«Sarà ancora una volta Davide contro Golia, e ancora una volta andremo lì senza pressione…».


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