Juve, una deblace su tutti i fronti



Un’azione di gioco del match di Biella

Forse troppo brutta per essere vera, forse non adeguatamente concentrate, forse semplicemente non all’altezza. Se ne possono dire tante e se ne sono dette tante della grigia Juve di domenica scorsa. Imballata, poco cattiva, monotona nella propria mediocrità. Dall’altra parte c’era un avversario cattivo, determinato, ma probabilmente non imbattibile. Insomma, quella di Biella è una delle classiche trasferte da archiviare e ripassare soltanto come monito. Quel che si è capito dopo due trasferte è che Caserta, lontana dal Palamaggiò, vede pochissimo il canestro dalla lunga distanza. Dopo la poco edificante prova di Milano, infatti, a Biella è arrivato un pesantissimo 2/17 (11,8%) da oltre l’arco dei sei metri e settantacinque. Ciò testimonia non solo un difetto di mira, ma anche e soprattutto una mancanza di equilibrio offensivo che non permette di prendere troppi tiri in ritmo. Ma il dato dei tiri da tre non è quello determinante, se si considera che dall’altra parte i biellesi non hanno poi fatto sfaceli, chiudendo la partita da oltre l’arco col 27%. A fare più notizia e ad incidere in maniera molto più pesante sono le 24 palle perse di una Juve ancora molto insicura. Una Juve che ha sofferto tremendamente l’asse piemontese composto da Brackins (21 punti) e Robinson (ben 28). I due statunitensi di coach Cancellieri hanno maramaldeggiato sui poveri malcapitati giocatori di coach Pino Sacripanti, anche lui non esente dalle critiche. Nel deserto bianconero si scorgono solo i 32 rimbalzi di squadra (l’Angelico si è fermata a 30) ed i 21 punti di Akindele che ha portato a casa la bellezza di quattro schiacciatone, nelle quali ha mostrato tutta la sua esuberanza e forza fisica. Rischiamo di essere impietosi, ma non possiamo non sottolineare gli ultimi 18 minuti in bianconero del povero Nic Wise: 0 punti, 2 rimbalzi, 3 assist ed un 2 in valutazione della Lega che non basta a confermarlo nel roster casertano per la stagione in corso. Dopo aver faticosamente raggiunto quota 71 a Milano e dopo aver ottenuto il primo successo in casa grazie ad una partita dal punteggio bassissimo, Caserta si è confermata formazione non certo trascendentale in attacco anche a Biella, dove ha firmato solo 65 punti , cedendo il passo senza colpo ferire. Da domenica qualcosa cambierà: lo spera la società, lo pretende il pubblico affezionato.    

Pio Carfora




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