Juve, Akindele pensa positivo



Deji Akindele (Foto Sibi)

«Due squadre diverse perché attanagliate dalla fatica. Abbiamo trascorso una settimana abbastanza dura con carichi di lavoro importanti in vista della prima sfida di questa nuova avventura e quindi dopo i primi venti minuti siamo crollati. Senza contare che quella della domenica era la seconda partita in fila e che avevamo oltre Gentile anche un giocatore importante come Mordente fuori per infortunio». Questo il primo commento di un tranquillo Deji Akindele dopo la disfatta casertana contro Brindisi nell’ultima partita pre-stagionale della Juve di coach Pino Sacripanti avvenuta nel torneo cittadino di Avellino intitolato a Vito Lepore e dove Caserta ha messo in mostra un 3-30 di break negativo ed energie che sono durate poco più di venti minuti. Questo il commento di un giocatore che sembra avere le idee chiare, ma soprattutto il sangue freddo di chi sa che da domenica in poi la posta in palio ti da quel pizzico di adrenalina in più rispetto al normale e che serve per mettere una pezza ad una condizione non certo ottimale del club di Pezza delle Noci. Tranquillità e serenità messa in evidenza anche nel continuo della disamina del lungo nigeriano ex Scavolini Pesaro e Montepaschi Siena che prova anche a tranquillizzare chi dopo lo schiaffo subito dai casertani ha fatto più di un balzo dalla sedia: «Il lato migliore di tutto questo, resta il fatto che si tratta di una partita di pre-season. Una partita dalla quale puoi provare ad isolare tutti gli errori che hai commessi, analizzarli per bene in tutte le sedute video che ancora ci restano prima che si alzi la palla a due in quel di Milano e di capire come e dove abbiamo sbagliato, ma soprattutto in che modo possiamo evitare di commettere gli stessi errori. Altro aspetto di una sconfitta cosi pesante in pre-season, resta anche il fatto che abbiamo avuto un po’ di tempo per riposare tirare il fiato e conservare energie in vista della prima uscita stagionale e provare ad iniziare con il piede giusto il nostro cammino».

Hai parlato di stanchezza, quanto ti preoccupa questo dato in vista dell’esordio stagionale in territorio milanese?



«La stanchezza che abbiamo accusato in queste settimane di preparazione, non deve essere considerata come un campanello di allarme gravissimo. Stiamo parlando di un periodo in cui ci siamo allenati mattina e pomeriggio e poi nei weekend siamo scesi in campo in due partite in due giorni. Tutto questo ti porta ad accusare una stanchezza non tanto mentale o fisica, ma è di necessità del tuo corpo che ad un certo punto risponde in maniera diversa da quelli che sono gli impulsi che ti arrivano di continuare a correre o accelerare o saltare a rimbalzo o per un tiro in sospensione cosi come quando era iniziata la partita e quindi eri molto più fresco. Detto questo personalmente non sono per niente preoccupato, visto che da quando sono arrivato qui a Caserta ho capito che abbiamo a nostra disposizione un ottimo coaching staff e che sa alla perfezione quello di cui abbiamo bisogno, dei carichi di energia di cui abbiamo bisogno e di come arrivare in una condizione molto simile a quella ottimale alla prima partita contro l’Olimpia».

Con quali indicazioni positive, però, siete tornati a Caserta dopo l’esperienza al torneo di Avellino e della sconfitta contro Brindisi?

«A mio avviso bisogna essere sempre positivi. La pre-season è strana. Puoi scendere in campo e perdere tutte le partite ed iniziare la stagione con un successo anche di prestigio come quello contro Milano. Quello che ci serve è continuare a stare uniti, concentrati sul nostro obiettivo, lavorare duro e lasciare per un attimo fuori dal nostro campo visivo cosa si dice al di fuori della squadra sui risultati fino a questo momento. Dobbiamo restare concentrati e non farci distrarre, ma soprattutto continuare a lavorare duro fino a domenica».

 


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