Stipanovic festeggia il suo ‘ritorno’



Stipanovic

«Allo stato attuale il mio polso non sta poi tanto male. Certo un po’ di dolore resta, cosi come restano i problemi nel provare a controllare il pallone, ma alla fine ora va molto meglio di quanto, invece, non andasse prima». Si parte dal polso. Si parte da quel piccolo dettaglio che lo stesso Andrija Stipanovic non vuole considerare ogni giorno di allenamento ed ogni partita, per poter finire cosi come ha iniziato questa stagione: giocando.

Ma cosa significa realmente giocare con una sola mano?



 «Prima di tutto non voglio usare questo mio problema come scusa per le brutte partite che ho giocato ultimamente. Non voglio dare la colpa all’infortunio e quindi dico che l’unico vero problema è quando sono sotto canestro. Sapere di dover usare sempre la mano destra non è il massimo e quindi qualche pallone ti può scappare nel controllo dei rimbalzi ma anche nei movimenti vicino a canestro».

E nonostante tutto ti sei portato a casa il titolo di Mvp della serata…

«Sono contento e felice prima di tutto perché ho giocato una buona partita dopo tanto tempo e finalmente ho messo fine a quella tristezza che avevo prima e che era dovuta al fatto che non mi sentivo utile alla squadra nel senso di dare quel contributo di grande livello che mi aspetto e questa sera mi sento bene perché ho fatto quello che volevo e quello che mi aspetto di fare quando scendo in campo e stasera ho avuto la possibilità di giocare tanti minuto, ma soprattutto sono contento per i tifosi e per la squadra».

In conferenza stampa Sacripanti ha parlato di un colloquio pre-partita, cosa ti ha detto?

«Che era normale che ci fosse un periodo di appannamento in questo campionato. E’ il mio primo anno qui in Italia e quindi può capitare che per un paio di partite non si riesca a dare quello che si vuole. Avevo perso un po’ di fiducia, ma lui prima della partita mi ha parlato, mi ha spiegato cosa dovevo fare e come volevo che lo facessi. Questo suo parlarmi, poi mi ha dato la possibilità di riprendere fiducia in me stesso e poi credo che i risultati si siano visti in campo con una buona prestazione».

Quale il tuo giudizio degli ultimi minuti?

«Beh negli ultimi minuti sotto nel punteggio, ma convinti di poterla vincere, quello che abbiamo fatto è stato solamente scendere in campo e mettere sul parquet tutta l’energia, la qualità e la grinta che avevamo senza mai mollare di un centimetro. Ma ad essere sincero credo che anche nei primi tre quarti abbiamo giocato una buona pallacanestro per poi arrivare al momento del quarto periodo dove abbiamo pagato la poca energia, mentre Venezia ha segnato un paio di canestri facili che l’hanno portata avanti nel punteggio. Quella degli ultimi minuti, invece, è quella di cui avremmo bisogno per tutta la partita».

Qual è stata la vera chiave?

«Abbiamo difeso duro principalmente sul pick and roll. Abbiamo chiuso la via dei rimbalzi e poi abbiamo segnato canestri importanti anche con un pizzico di fortuna a differenza invece di altre partite dove la fortuna è stata una componente che è venuta meno».

E soprattutto ancora una volta avete mostrato una vostra grande caratteristica: non mollare mai…

«E’ uno dei nostri punti di forza. Non abbiamo mai mollato anche se poi in qualche occasione abbiamo comunque pagato dazio vedi le partite proprio qui al Palamaggiò contro Varese o Roma. Questa sera avevamo dato tutto, abbiamo giocato per tanto tempo una buona pallacanestro, ma eravamo di nuovo in un finale punto a punto dove non abbiamo ceduto di un secondo e alla fine questa volta abbiamo vinto».

Ma avete vinto anche senza Charlie Bell…

«E’ stato un grande segnale. Charlie è stato seduto per tutto il secondo tempo e chi è entrato in campo ha dato tutto quello che doveva e poteva. Kudlacek ha giocato bene, Maresca anche, ma in generale tutti hanno fatto un passo in avanti per sostituirlo e portare a casa la vittoria».

Quindi il gruppo resta l’elemento fondamentale di questa squadra?

«Lo è sempre stato, anche se credo che dopo le partenze ed i cambi di giocatori lo sia diventato sempre di più. Ogni giorno siamo sempre più affiatati e questo credo che ci ha aiutato tantissimo in questa stagione».

Ed ora per cosa giocherete in queste ultime tre uscite che restano?

«Non possiamo andare ai playoff, ne possiamo retrocedere. Quindi a questo punto il nostro obiettivo è allenarci per scendere in campo domenica dopo domenica e provare a vincere per in nostri tifosi, per la società ed anche per noi stessi».


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