Virtus Carano, patron Di Tommaso rispolvera l’illecito sportivo della partita contro la Vis San Nicola



Il patron della Virtus Carano Emilio Di Tommaso

Il trionfo scacciacrisi contro lo Stasia Soccer ed il conseguente riavvicinamento alla zona play-off, per effetto della sconfitta del Gladiator, hanno esteso una bella ventata fresca nel clan aurunco. Gli spareggi ritornano ad essere un obiettivo reale per la rosa guidata dal tecnicoCosimo De Feo e dal direttore sportivo Vincenzo Criscuolo che necessitava di questo mix di risultati per tornare a distendersi. Ma il più entusiasta per questo momento è il il patron della Virtus Carano Emilio Di Tommaso che crede nella conquista dei play-off ed intende utilizzare tutte le strade legittime per guadagnarne la partecipazione. Detto che mancano ancora due giornate alla fine del campionato regolare, la denuncia di illecito sportivo intentata per la gara contro il Vis San Nicola ritorna ad essere discorso di punta nell’ambiente caranese. A proposito dell’ignobile atteggiamento tenuto dalla terna arbitrale (che annullò tre reti regolari e non fischiò un rigore netto, eseguendo un ruolo decisivo nello 0-0 finale), il noto imprenditore aurunco tuona contro il massimo organo calcistico della Campania, rilanciando sull’altare delle cronache un argomento che ha stravolto irreparabilmente la stagione aurunca e che è stato archiviato in una versione alquanto incredibile dal giudice sportivo del comitato regionale campano della Figc: “Sono rimasto del tutto esterrefatto quando mi è giunto in ufficio il fascicolo di archiviazione per la vicenda Carano-San Nicola. I vertici del Comitato della Figc campana non hanno ritenuto opportuno andare avanti nelle indagini poiché non vi erano fatti sussistenti per proseguire il caso. Ritengo ingiusto che la vicenda sia stata interrotta in questo modo, senza che loro ci abbiamo convocati per ascoltare il nostro parere o, quanto meno, quello dei vari testimoni che hanno assistito al dialogo sospetto tra il direttore di gara Amedeo Fine di Battipaglia ed i due assistenti, protagonisti nell’ostacolare a tavolino la nostra superiorità. Questa opposizione dei vertici regionali mi lascia senza parole poiché voglio chiarezza per questo caso”. Il massimo dirigente della matricola terribile caranese non si perde d’animo, malgrado la cattiva amministrazione del caso avvenuta fino ad ora, e sbotta ancora una volta verso quelli che dovrebbero essere gli organi di giustizia sportiva: “Non mi fermo fino a quando l’argomento non verrà giudicato in modo serio. Sono affiliato alla federazione, porto avanti ingenti spese di gestione e voglio sopraggiungere alla soluzione del caso. Vivo nel mondo calcistico da tre anni, ho portato ai vertici del calcio regionale una cittadina come Carano ma se vogliono che io tolga il disturbo non ho problemi nel farlo; invece di buttare soldi in un pianeta illegale, preferisco andare a caccia. Che quel giorno fosse successo qualcosa di strano lo avevo capito osservando il comportamento insolito del mio direttore sportivo Paolo Filosa che demoralizzato, dopo quattro giorni, ha rassegnato le sue dimissioni irrevocabili. E’ rimasto talmente infastidito dalla partita che ha deciso di lasciare”. Il patron Emilio Di Tommaso chiude l’intervista anticipando le possibili strade che intraprenderà per scoprire la vera realtà dei fatti: “Questi sono tutti gli ingredienti che mi spingono a non fermarmi ed a chiedere la vittoria a tavolino o la ripetizione della gara. Se anche la Procura federale non giudicherà in merito, mi appellerò ai diversi gradi di giustizia ordinaria e sono motivato anche a portare a Carano gli inviati della trasmissione satirica “Striscia la Notizia” in modo tale da alzare il piano di questo scempio sportivo ad un livello d’attenzione nazionale”




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