Maresca è rinato alla corte casertana



Giuliano Maresca

La pausa del campionato dovuto all’esibizione dell’All Star Game è il momento per tutte le squadre di riflettere sull’andamento della stagione sino a questo punto e sugli accorgimenti da adottare in vista di un intenso finale di campionato. Per la Juveceserta il bilancio, viste le premesse estive, è ovviamente positivo. Le vicissitudini societarie non hanno intaccato il rendimento di un gruppo mostratosi sin dall’inizio determinato, volenteroso e coeso. In un sistema come quello in cui agiscono le compagini di LegaA, il collante di ogni gruppo di giocatori non può che essere lo zoccolo duro della componente italiana, quella solitamente più attaccata alla maglia. Nonostante i tanti cambiamenti, coach Sacripanti è riuscito a trovare in alcuni cestisti nostrani dei fedeli alleati, dei supporti fondamentali per trascinare tutti gli altri verso l’obiettivo comune. Righetti ad esempio è diventato quasi un idolo all’ombra della Reggia, così come c’ha messo davvero poco per farsi voler bene anche Guliano Maresca, giunto in terra campana, come tanti, con un grosso punto interrogativo tatuato sulle spalle. I dubbi nascevano dalla precedente stagione disputata dall’esterno bianconero con Brindisi. Un campionato, quello 2010/11 vissuto tra luci ed ombre e terminato non certo in maniera esaltante. Il buon Giuliano a Caserta ha saputo rimboccarsi le maniche, mostrando quella faccia pulita e quell’efficacia innegabile del gregario di lusso. Nell’ultimo torneo disputato in Puglia Maresca ha viaggiato sui 6.5 punti a partita in 20 minuti di utilizzo, mentre con la casacca della Otto ne realizza 6 in 22. In bianconero sono calate le sue percentuali al tiro da due (passate dal 46% al 40,5%), ma una considerevole crescita si è avuta da oltre l’arco, dove l’ex brindisino può vantare oggi un 40%, a dispetto del 31% dello scorso anno, in cui, va detto, erano anche di più le conclusioni tentate a gara. Anche la reattività a rimbalzo sembra migliorata dopo l’arrivo a Caserta: (2 di media oggi, 1,6 la passata stagione). La vera differenza – e da questo punto di vista incide parecchio l’andamento dell’intera squadra – la notiamo esaminando il dato del plus/minus che con la Otto è di 1,3, mentre in canotta Enel stanziava sul -6,3.  Al di là di ogni numero, resta la sensazione dell’apporto fondamentale che Maresca ha dato fino ad ora alla causa bianconera, facendosi trovare sempre pronto e reattivo all’occorrenza. Proseguire in questo senso è necessario e doveroso per non tradire la fiducia di chi comincia a volergli bene.

Pio Carfora




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