La certezza di Luise: “A Casale vittoria fondamentale”



Luise in compagnia di Oldoini

«Senza dubbio avere otto punti di vantaggio sull’ultima in classifica e soprattutto il vantaggio anche negli scontri diretti ci permette di affrontare con più serenità i prossimi impegni, ma allo stesso tempo non possiamo ancora definirci salvi e quindi dobbiamo continuare a lavorare duro settimana dopo settimana». Questo il primo commento di Sergio Luise a quasi una settimana da quella che può essere definita come la più importante vittoria della Juve degli ultimi tempi. Una vittoria che ha permesso a Caserta di metter in tasca una grande ipoteca sulla permanenza, in campo, nel Gotha del Basket italiano e non solo portandosi a casa i due punti, ma mantenendo anche il vantaggio del doppio confronto conquistato nel match di andata al Palamaggiò.
Alla fine, però, è stata una vittoria più sofferta di quanto ci si potesse aspettare, come mai secondo te?

«Se si pensa che Casale ha perso tante partite all’ultimo possesso e sul proprio campo ha giocato alla pari anche con squadre come Milano, oltre ad aver battuto una formazione ben assortita come la Bennet Cantù, ci aspettavamo una partita del genere. Una partita combattuta e molto tirata fino alla fine»
Doveva essere una squadra principalmente basata sugli esterni, ma hanno preso più rimbalzi di voi, come spieghi questo dettaglio tecnico?



«Abbiamo sofferto molto i loro rimbalzi d’attacco, oltre che per la mancanza di Fletcher, anche perchè abbiamo, specialmente nei primi 2 quarti, difeso male nell’1vs1, cosa che ci ha costretto a rotazioni difensive dove poi era difficile fare taglia fuori nei confronti dei lunghi che partivano da lontano per andare a rimbalzo».
Qual è stato il momento topico della partita?

«E’ stata una partita a sprazzi, con diversi break, difficile parlare di momento topico. Forse la palla rubata da Collins nell’ultimo minuto dalle mani di Malaventura, che ci ha permesso di recuperare lo svantaggio, può essere considerata la giocata più importante».
Quale la chiave della vittoria?

«Dare la palla con continuità in post basso a Smith, oltre ad alcune situazioni di pick and roll centrale di Collins da cui ha prodotto per se e per i compagni».

Sul vostro curriculum altro successo allo scadere e da squadra che ha i nervi saldi, vuol dire che tutti hanno acquisito un’esperienza in più rispetto all’andata?

«L’esperienza e i nervi saldi giocano indubbiamente un ruolo fondamentale nei finali punto a punto. Ma oltre anche a una buona dose di fortuna, la nostra bravura è stata arrivare al momento più importante sapendo perfettamente cosa fare e dove mettere la palla».
La pausa di una settimana è un bene o un male?

«Abbiamo diversi acciacchi, e qualche giocatore non al meglio della forma. Direi un bene, anche se mi sarebbe piaciuto partecipare esserci a queste Final Eight e non guardarle».
Gli scontri diretti sono lontani, ma non troppo, ma secondo te dove la Juve potrebbe fare il colpo che chiuderebbe definitivamente il discorso salvezza?

«Il prossimo scontro diretto è contro Cremona, quindi vincere quello, magari ribaltando la differenza punti, potrebbe chiudere definitivamente il discorso. Ma dobbiamo arrivarci vincendo più partite possibili, a partire dalla prossima contro Varese».

Dopo il successo di Casale, si può iniziare a pensare, non a parlare, anche di qualcos’altro che non sia la salvezza?

«Questo gruppo, a parte la partita di Sassari, ha dimostrato di poter giocarsela con chiunque. Ciò ci permette di scendere in campo con la speranza di poter sempre vincere, e di vivere alla giornata. Vediamo dove siamo dopo le prossime tre partite».


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