Lo striscione che ha caricato i 30 diavoli



Lo striscione incriminato (Matteo Gemin-basketinside.com)

La tappa numero 23 del viaggio di COLORE E CALORE si ferma a Villorba per la seconda volta nel giro di poche settimane. Ma se prima eravamo immersi nell’oceano orogranata della Reyer, stavolta finiamo nel traquillo verde della Benetton. Organizzazione perfetta, nulla fuori posto, una gioia poter lavorare in queste condizioni. Ma, c’è sempre un ma, l’attenzione si sposta immediatamente al minuto 35, su per giù, quando, senza alcun preavviso, la curva trevigiana decide di sparigliare le carte alzando uno striscione (che poi c’abbiano impiegato quasi due minuti d’orologio a srotolarlo, è un altro discorso). I ‘Fioi dea Sud’ (che hanno preso il posto lasciato libero dai Rebels) decidono di omaggiare, in un colpo solo, sia Caserta che Bologna, ovviamente sponda biancoblu. Si apre, come detto a fatica, lo striscione ed ecco la famigerata scritta: Caserta e Bologna nella stessa fogna. Ora, la mente ci porta indietro al 1998 (aneddoto per pochi, per quelli che sanno) quando i tifosi trevigiani, non questo gruppo ultras sia chiaro, invitava Bologna (sempre sponda Fortitudo) a fare la stessa ‘fine sportiva’ della Juvecaserta, da poco sparita dalla geografia dei canestri. Nelle precedenti tre uscite dei bianconeri al Pala Verde non era mai successo nulla di particolare, sabato ecco lo striscione. Certo che la tempistica, minuto 35 del match dopo il silenzio in precedenza, fa abbastanza riflettere, ma almeno hanno ulteriormente caricato il manipolo di diavoli al seguito.
Prima, invece, tutto era filato liscio e sereno. I trenta supporters bianconeri assiepati nel settore ospiti hanno pensato solo ed esclusivamente a tifare per la Juve mentre i trevigiani, tolti sparuti cori anti Fortitudo, hanno vissuto la loro partita con poca partecipazione vocale (salvo esplodere di rabbia davanti a qualche decisione arbitrale ed ecco giustificati i mille euro di multa presi). Immancabili, encomiabili, fantastici e commoventi al tempo stesso. Non è mancato il supporto del popolo bianconero alla Juve nella difficile ed improba trasferta del Pala Verde. Una decina scarsa di tifosi si sono mossi in mattina armati dello striscione dell’Inferno Bianconero. Molti altri si sono mossi con macchine private o con l’aereo pur di non far mancare il loro tifo a Collins e soci in questo delicato momento. Una presenza importante anche quella degli Emigranti che, una volta tanto, hanno potuto sfruttare la vicinanza geografica. E via alla gioia irrefrenabile quando Thomas si impantana davanti alla sontuosa difesa di Maresca, Bell recupera il pallone e la sirena suona. Gioia senza freni perchè, diciamolo, dopo quello striscione, l’adrenalina era salita esponenzialmente. Domenica di relax, gufando alla grande contro le altre pretendenti per la salvezza: ed è filotto, cadono tutte e Caserta vive una serenità di pace. Una settimana senza partita visto che si osserva un turno di riposo prima dell’arrivo dei campioni senesi. Una settimana per lanciare appelli, sensibilizzare, portare gente al palazzetto: c’è Siena, ma soprattutto c’è la Juvecaserta.




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