I rimpianti di Maresca: “Potevamo farcela”



Giuliano Maresca

«Durante gli ultimi due minuti di partita e dopo la mega rimonta del terzo quarto, ho sempre pensato che in un modo o nell’altro sicuramente avremo portato a casa anche questa partita». Questo l’esordio, questa la speranza di Giuliano Maresca che della trasferta lombarda in terra di Masnago è stato uno dei protagonisti dell’amata sconfitta della Juve. Amara sconfitta non intesa in senso negativo neo confronti né dell’esterno romano né per quanto riguarda la truppa di coach Sacripanti considerata nel suo complesso. Amara per il risultato e per come è arrivata. Amara per una serie di tiri da tre punti che davvero avrebbero seppellito chiunque, amara per un finale in cui qualche episodio poteva anche girare a favore dei bianconeri ed amara, soprattutto per l’ulteriore infortunio che la Juve e coach Sacripanti ha dovuto sopportare nel corso della stessa sfida del Pala Whirpool, ovvero quello ad Andrija Stipanovic.

«Ci credevo perché – ha continuato lo stesso Maresca – per l’impatto che abbiamo avuto nel terzo quarto in fase offensiva. Ancor di più quando ad un certo punto loro sembravano aver perso un po’ di fiducia a livello realizzativo e siamo andati avanti di due. Poi alla fine un paio di episodio non ci hanno premiato e il risultato è stato quello che è stato».



Nel possesso decisivo, poi, la mancanza di un altro giocatore che come Collins ha nelle corde la possibilità di attaccare il ferro e di arrivare anche in situazioni di fallo e canestro, come Rose, si è fatta sentire.

«Senza dubbio è stato facile braccare in isolamento Collins, anche se continuo a pensare che quella sia sta la scelta giusta da prendere in quel momento. Ma in linea generale, io direi che ci è mancato non solo Rose per tutta la partita, ma anche Stipanovic che si è infortunato dopo cinque minuti dal suo esordio in campo. Due assenze pesanti, e che forse alla fine ci hanno fatto arrivare un po’ stanchi e con qualche energia in meno rispetto al previsto».

Analizzando tutto il match, con cosa viene fuori Caserta da questa sconfitta?

«Con l’ulteriore consapevolezza di essere una squadra che non molla mai. Di essere una squadra che senza Stipanovic e Rose è riuscita a reagire in maniera concreta e veloce nel terzo quarto dopo lo show dalla lunga distanza di Varese e che è arrivata ad una passo anche dalla vittoria. E’ questo quello che ci portiamo a casa. E’ questo quello su cui dovremo continuare a puntare, anche perché sabato ci sarà ancora un’altra battaglia alla quale non si sa se parteciperà Stipanovic e che in condizioni sarà presente Rose».

Le statistiche nel tiro da tre punti di Varese dice 12/23 complessivo. Numeri che ad un certo punto potevano anche demoralizzare.

«Quando hai fiducia nei tuoi mezzi e sai che puoi fare canestro dalla lunga distanza è difficile poi sbagliare. Su alcune situazioni, forse, abbiamo commesso qualche piccolo errore, ma poi come ho avuto modo di dire anche ad altri, dall’altra parte ci deve sempre essere qualcuno in grado di segnare. Quindi alla fine brava Varese che ha segnato».

Nel terzo quarto poi è arrivata la rimonta.

«Siamo subito riusciti a trovare il ritmo giusto su ambo i lati del campo. I nostri canestri continui hanno fatto perdere un po’ di fiducia e mira a Varese che con percentuali normali ha perso il suo vantaggio. Ma quello che ci ha permesso di arrivare al pareggio prima e al canestro del possibile successo poi, è stato il gruppo. Ho un’azione in mente in cui abbiamo fatto girare la palla con 6-7 passaggi muovendo la difesa e segnando il canestro con Collins al 24esimo secondo. Questa è la Juve che vogliamo essere».

Per quanto ti riguarda, eroe silenzioso anche a Varese dopo Siena ed un rendimento in trasferta che sembra essere diverso da quello in casa.

«Una cosa di cui mi sono accorto anche io. Generalmente sono un giocatore molto equilibrato tra casa e trasferta. Ovviamente sono contento della prestazione che ho fatto qui a Varese e di quella a Siena e spero di replicare, questa volta, anche contro Pesaro in casa».

Un calendario che ora non è per niente facile con Pesaro, Cantù e Milano in sequenza.

«Se avessimo vinto a Varese ora ci saremmo ritrovato nella migliore delle situazioni per affrontare questo trittico, ma sapevamo che questo è un momento difficile della stagione. Affronteremo tre grandi squadre con la consapevolezza che il nostro obiettivo resta sempre lo stesso: la salvezza. Quindi se ci saranno delle sconfitte le prenderemo con il giusto peso e continueremo a puntare dritto per il nostro obiettivo».

Quale quella impossibile?

«Quando si gioca in casa c’è sempre un’energia ed atmosfera diversa e quindi tutto può succedere, ma credo che il Pianella sia un campo difficilissimo da espugnare».


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