Righetti guarda avanti: “Vietato rilassarsi”



Alex Righetti

La sua presenza in lunetta nel finale al cardiopalma di Siena, non è stato un caso. Tutta una serie di movimenti ed il pallone che finisce dritto nelle mani di colui che nella truppa di coach Pino Sacripanti è in cima alla lista dell’esperienza e della freddezza. Nelle mani di chi sapeva come affrontare questi momenti e come fare per eliminare del tutto la presenza delle tante sciarpe verdi presenti nella parte di PalaScalvo occupata dai ‘commandos’ di Siena e piazzare i due liberi del successo bianconeri. Insomma con quei due punti, Alex Righetti ha già ripagato una parte di fidicia che lo staff tecnico della Juve ha voluto mettere sul suo nome durante l’estate del basket mercato.

«Siamo contenti – ha esordito il match winner ed uno dei protagonisti assoluti della grande impresa casertana in terra senese – abbiamo giocato una buona partita su di un campo difficile e contro la migliore squadra che c’è al momento in questo campionato. Una grande ed importantissima vittoria, ma abbiamo commesso anche degli errori. Un particolare conosciuto anche a Siena, che nella sfida di domenica ha sbagliato tantissimo al tiro, ma se abbiamo portato a casa questi due punti dobbiamo dire grazie solo a noi stessi. Il motivo, tra l’altro, è molto semplice: siamo riusciti ad approfittare del momento di difficoltà di Siena e di girarlo a nostro favore. Se non sei concentrato per tutto i 40′ non riesci ad approfittarne. Senza contare che poi non so quante altre volte, nonostante gli errori puoi andare a Siena e tornare a casa vittoriosi».



Concentrazione e grinta a parte, però, una delle chiavi tattiche che vi ha permesso di espugnare il Pala Sclavo è stata la zona adattata ordinata da Sacripanti che ha mandato letteralmente in tilt l’attacco della Montepaschi.

«E’ stato un aspetto su cui in queste due settimane abbiamo lavorato tanto e duramente. Ci ha dato una grande mano non solo a limitare tutti i lori giocatori che prima di passare a zona ci avevano messo in difficoltà, ma ci è servita anche per lanciare quel sassolino all’interno del loro ingranaggio offensivo che poi non ha più funzionato come volevano e come sapeva. Li abbiamo costretti a giocare in maniera un po’ diversa, li abbiamo costretti a pensare più di quanto si sarebbero aspettati e alla fine la scelta ha pagato i suo frutti. Detto questo, però, credo che l’elemento tattico della zona senza la nostra determinazione non avrebbe avuto tutta questa efficacia. Non era facile tornare in campo dopo la sosta e quindi dopo due settimane dall’ultima partita di campionato, ma alla fine siamo stati bravi ad affrontare questa sfida come se avessimo giocato contro Treviso la settimana prima».

E come per il successo contro la Benetton, siamo qui a parlare di un altro finale vinto punto a punto, a differenza di quanto, invece, si era visto in pre-stagione, dove finali del genere sono sempre stati più che amari per la Juve.

«Durante quel periodo ho sempre detto e lo ribadisco anche ora, che le partite di pre-season non mettono in palio punti importanti per l’obiettivo finale. Sono sfide che servono principalmente per amalgamare il gruppo, per trovare quella chimica giusta per una squadra totalmente nuova. Partite in cui devi capire cosa fare in determinati momenti, come comportarti in finali del genere e da chi andare in altri momenti ancora. Poi è chiaro che perdere non piace a nessuno, me compreso, ma quello che importa è che ora questi finali vanno dalla nostra parte. Stiamo facendo dei miglioramenti ed altri ancora ne dobbiamo fare visto che siamo solo all’inizio. L’importante è l’atteggiamento che stiamo mettendo ogni volta sia in allenamento che in campo. Il basket è uno sport fatto di errori, vince chi ne commette di meno».

E l’ultima nota va ai tifosi.

«Incredibile. Questa vittoria è soprattutto merito loro. Sono venuti fino a Siena nonostante il match fosse di domenica sera ed in diretta televisiva e questo dimostra la passione che questi ragazzi hanno per questa maglia. Quindi non possiamo che ringraziarli di tutto, specie per il sostegno che ci hanno dato in un momento difficile come quello a Siena, a tratti sentivo solo la loro voce. Ora però non dobbiamo rilassarci o adagiarci. Questi sono giorni di gioia, ma ora dobbiamo tornare in palestra e iniziare a lavorare di nuovo duramente. Domenica ci aspetta una sfida importantissima contro una diretta avversaria come Casale Monferrato».


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