Luise: “Il pubblico tornerà ad essere determinante”



Luise e Oldoini

«Si era avvertita un po’ di negatività e questo forse aveva portato a qualche piccola preoccupazione su quella che poi sarebbe stata l’affluenza alla partita di domenica scorsa contro Treviso. Una negatività, dovuta forse a tanti aspetti come per esempio i cambiamenti, il budget ridotto e quant’altro, ma che poi è scomparsa minuto dopo minuto sia per la passione che la città nutre per questa squadra, sia per quello che i ragazzi facevano in campo possesso dopo possesso». Questo il primo commento di Sergio Luise sulla cornice di pubblico che ha fatto da contorno alla vittoria bianconera contro la Benetton.

«Sono di Caserta e conosco l’ambiente – ha continuato uno degli assistenti in panchina di coach Sacripanti -. In cuor mio sapevo che quello che abbiamo visto domenica sarebbe stata la regola e non l’eccezione dopo le poche presenze del Città di Caserta. Da parte mia sono contentissimo di quello che si è visto, perché l’incitamento del pubblico dal primo all’ultimo minuto ci ha dato quella marcia in più nei momento fondamentali della partita e poi è servito ai nuovi per capire cosa voglia dire questa maglia e questi colori per una città che vive di basket come Caserta».



Ed i due punti, di sicuro saranno un traino per andare, alla prossima in casa, oltre la soglia dei 3752 dell’esordio di quasi una settimana fa..

«Lo speriamo. Speriamo che chi è venuto a vederci contro Treviso si faccia promotore del valore, ma soprattutto della voglia di non mollare mai e di lottare fino all’ultimo secondo di questa squadra. Oltre, ovviamente, alla speranza di scendere in campo alla prossima contro Casale e trovare un palazzetto ancora più caldo di quello contro Treviso».

Prima di arrivarci, però, a quella sfida contro una diretta concorrente verso la salvezza, ci sarà la trasferta in quel di Siena. Si prospetta una sfida di passaggio pensando già alla Junior oppure.

«Assolutamente no. E’ chiaro che la Montepaschi è al momento ancora una delle formazioni più forti se non la più forte di questo campionato. Ma non possiamo scendere in campo pensando ad una partita che ci sarà tra tre settimane. Sono già un paio di giorni che non facciamo altro che lavorare su alcune situazioni proprio legate alla sfida di Siena e quindi ci concentreremo prima su questa e poi sulla sfida salvezza contro Casale. Senza contare che poi queste partite ti aiutano a crescere e a sviluppare esperienza dal punto di vista delle situazioni complicate».

Passaporto di Collins a parte, a Siena sarà il momento, forse, anche di Doornekamp?

«Una volta risolta la questione legata al passaporto di Collins non ci saranno più impedimenti. Nell’ultimo periodo Aaron sta lavorando tantissimo per recuperare il terreno perduto. Inoltre ha ripreso anche un discorso muscolare in termini di pesi riprendendo anche qualche chilo di muscoli che aveva perso in questo periodo. Insomma un progresso costante che non può che farci piacere, dal momento che per il ruolo che gioca per noi è giocatore fondamentale».

Fondamentale è anche l’apporto di Rose. I due liberi della vittoria lo hanno rivitalizzato ancora di più?

«A mio parere non ne aveva bisogno. Nel senso che da dentro lui non ha mai mostrato l’idea di essere nervoso o preoccupato. Anche durante il match abbiamo parlato ed analizzato situazioni in maniera abbastanza lucida e concentrata. Certo mettere i canestri importanti aiuta, ma sappiamo, a prescindere di quei liberi, che è un giocatore che si può prendere le proprie responsabilità in qualsiasi momento».

Di cosa sei contento e cosa, invece, va migliorato?

«La difesa. In attacco abbiamo raggiunto, a mio parere, già una fluidità di un certo livello, anche a livello individuale. Rispetto alle sfide di pre-stagione abbiamo meglio distribuito gli attacchi con palla dentro e palla fuori e questo è già un grande punto di partenza. In difesa, invece, dobbiamo trovare ancora quell’amalgama perfetta per lavorare assieme su alcune situazioni».

Chi invece ti ha stupito od impressionato di più?

«Io non parlerei di essere stupiti o impressionati, ma sono contento per Stipanovic. E’ un po’ di tempo che svolgiamo del lavoro extra ed individuale assieme e domenica sera ho visto i frutti di quel lavoro e quindi sono contento per lui».

Quindi la partenza dal palleggio e chiusura in schiacciata è opera tua?

«No tutta farina del suo sacco».


error: Content is protected !!
P