La Pepsi alza bandiera bianca: addio playoff



Di Bella ha stretto i denti ed è sceso in campo

Si inizia con la protesta della curva che espone un eloquente striscione di 10 minuti di silenzio e protesta contro le diffide presenti e future (cfr episodi di Roma al vaglio del Daspo), dell’Inferno in sciopero e deluso, ma con un palazzetto comunque pieno (4375 presenze) nonostante la presenza di Sky. La prima notizia è positiva: capitan Di Bella c’è, ma allo stesso tempo la mancanza del tifo rende l’atmosfera surreale. 
Milano parte bene affidandosi ai suoi lunghi, Eze e Mancinelli colpiscono da vicino, poi Hawksins mette la bomba e dopo 3 minuti scarsi siamo 0-7 con Sacripanti costretto al timeout. Caserta si affida al coraggio di Jones ma è molto distratta in attacco e perde due palle in un amen, la bomba di Hawkins potrebbe già essere mortifera, ma risponde con egual moneta il capitano che riscatta i due errori precedenti. Con il ritmo forsennato da ambo i lati, Milano riesce a tenere in mano la partita, al 6′ è 8-12, ma la Pepsi con il pressing riesce a mettere in difficoltà i meneghini e la prova ne è la bomba di Ere in transizione che vale il -1. L’AJ si fa trovare pronta negli spazi e punisce ancora dall’arco con Maciulis, ma sul fronte opposto c’è big Eric Williams che fa valere il suo tonnellaggio in vernice. Rocca e Greer, entrati dalla panchina trovano canestri importanti per gli ospiti, sfruttando ancora la difesa casertana che è pigra e svogliata come dimostrano i pochissimi falli commessi. Hawkins apre la piaga con un canestro e fallo ingenuamente speso da Ere (0-9 di parziale), prima della sirena c’è solo il tempo per il gancio di Williams che vale però soltanto il 15-24.
neanche l’ingresso dell’Ibn sembra svegliare la Juve, trafitta dal jump di Pecherov, ma l’adrenalina sale assieme al ritmo dei tamburi e la Juve come un diesel carbura, piazzando un 4-0 con le firme di Colussi e Williams. Peterson va col timeout e scuote i suoi a dovere, col canestro di Maciulis che spinge l’inerzia verso i lombardi. Le squadre attuano una girandola di cambi assai confusionaria, ci pensa Colussi, il migliore in campo a firmare un 5-0 che vale fino al 26-28, ma stavolta è Rocca con un jump fortunoso a frenare l’entusiasmo casertano. Peterson gioca a scacchi, e contando su un roster infinito si adatta alle soluzioni ordite da Sacripanti. Di Bella è visibilmente fuori fase, con lo 0/2 ai liberi, che è compensato dalla buona difesa di Jones prima e dalla tripla stile Nba ancora di Colussi. Sono gli italiani dell panchina a tenere a galla Caserta, con Garri protagonista di due canestri consecutivi ed il -1. Ma il lungo Astigiano commette il suo secondo fallo, con due liberi che Greer converte. Caserta è molto imprecisa ai liberi ma la tripla di Koszarek le da addirittura il vantaggio. Qualche fischio arbitrale di troppo a favore degli ospiti, permette a Pecherov di sopravanzare di nuovo i bianconeri, ma lo stesso giocatore ucraino commette una banale infrazione di passi da rimbalzo e restituisce il maltolto. Jones cattura un rimbalzo in attacco di rapina e regala un canestro prima e un assist per la schiacciata di Williams poi (41-38), ma Milano risponde prima con la tripla di Maciulis e poi con lo sfondo sanguinoso (3^fallo) di Koszarek, su cui si chiude il secondo quarto, 41 pari.
Caserta ha resistito facendo leva sulla panchina, con Garri e Colussi trascinatori, ma non ha molto da rallegrarsi per la pessima prestazione di Bowers e per un Ere non in palla, nonchè per i 3 falli di Koszarek, notizia non positiva date le non perfette condizioni di Di Bella. Milano ha sprecato un consistente vantaggio e si regge sulle ali di un Maciulis e di un Hawkins quasi perfetti. 
La tripla di Mancinelli e il 2+1 di Jabaer aprono la ripresa, ma subito Jones piazza un confetto dei suoi dai 6,75 che ristabilisce le distanze. Jaaber, dopo un primo tempo bruttino, si risveglia d’un tratto e infila un nuovo canestro, ma un arbitraggio poco severo contro i milanesi aggressivi rende farraginosa la manovra casertana. Al 23′ il libero di Williams vale il 45-49, ma c’è ancora Jaaber sulla strada dei bianconeri col il nuovo +6, con la Pepsi che non si sblocca dal campo ed è anche poco reattiva a rimbalzo. Mancinelli punisce nel pitturato, sul lato opposto del campo, seppur con qualche patema, Williams fa altrettanto, ma Caserta spara solo a salve dal’arco ed è punita dalle bombe di Mordente e Jawkins (tra l’altro in uscita dal timeout) che valgono il 48-60 al 39′. Ancora il “falco” allarga il solco con 1/2 dalla lunetta (-13, per un parziale di 0-10), a salvare il quarto periodo è un gioco da tre punti di Koszarek e un furto con scasso in contropiede di Di Bella. Caserta sembra rinata e fa in 1′ quello che non ha fatto in 29. Non basta comunque, al 30′ siamo 54-61.
Garri segna da solo da sotto aprendo il quarto, ma la difesa non regge Mancinelli che spara la seconda tripla di serata (56-64). Si rispondono ancora i lunghi, con Williams e il Mancio che ancora si rispondono da sotto, ma la Juve, che intanto passa zona, è senza idee in attacco e Sacripanti fa rientrare solo al 33′ Jones, sostituendolo con Willimas unico faro dell’avanguardia. Dopo ben tre possessi consecutivi la tripla di Hawkins che vale il 58-69 chiude la partita. Tanti, troppi i fischi contrari che non arridono alla juve, a questo ci si aggiunge la serata di grazia di un Hawkins stellare. Maciulis va con la tripla gli risponde subito Colussi ma è solo -11. Dopo una persa banale, Milano subisce la tripla anche da parte di Ere (67-75), ma se c’è ancora qualche speranza, le spegne tutte Mancinelli con un’altra tripla. Caserta si rimette a zona e viene bucata da Mordente in bello stile, ma Colussi è duro a morire, con un gioco da tre punti che vale il -8  a 1’20”. Milano finisce palla in mano con la super schiacciata di Hawkins, mvp della gara. In un palazzetto ormai vuoto, è il tripudio meneghino, con il finale di 74-85.




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