Oscena Pepsi: la strada verso i playoff è in salita



Bowers, peggiore in campo nelle fila bianconere

Davanti a un palazzetto pieno (almeno 500 unità irpine) va in scena un derby incandescente per l’atmosfera e i fumogeni. Caserta parte forte,  con un break di 9-0 targato Ere e Di Bella (11-2 al 2’), ma Avellino non si disunisce e piazza dal canto suo uno 0-13 mortifero che ribalta la situazione. Prima sono i jump di Johnson, poi la verve di Thomas e Cortese, che contribuiscono a riequilibrare e impattare sul tabellone luminoso . Il sorpasso è firmato dal duo Thomas-Sczewczyk (13-17). Caserta è anche un po’ sfortunata, ma la bomba frontale di Di Bella e il taglio backdoor di Bowers arrivano come una scossa vitale per i bianconeri, che potrebbe girare la contesa. Si gioca ad altissimi ritmi, si rispondono le bombe del Capitano e di Cortese, poi le giocate in vernice di Scewczyk e Williams. Nella più totale confusione, con troppi secondi possessi concessi agli avversari ci sguazza Avellino, che prima va col canestro di rapina del solito Thomas e poi sulla sirena allunga sul 23-27 con la bomba di Green.    

Il secondo quarto si apre ancora con una Juve pigra a rimbalzo, che concede facili occasioni agli irpini che imbucano col tap in volante di Johnson il 25-29 al 12’. Caserta va avanti solo col cuore del suo capitano (già a 12 punti), deve sopperire però ad una Avellino che pesca dalla panchina un reattivo Lauwers che in uscita dai blocchi colpisce dall’arco.  Il contropiede irpino, lanciato dai tanti errori in attacco dei casertani, finalizzato da un più che positivo Cortese, propizia persino il +7, ma il bonus speso presto dagli ospiti permette ai bianconeri di rientrare in partita con un’infinità di tiri liberi (11/15 il computo della Juve al 20’,mentre misero è il 3/3 ospite). Ci pensa Jones a mettere un solo possesso tra le due squadre con la bomba  al 18’ (37-40), ma prima una furbata di Cortese e poi la solita tripla sulla sirena di Green valgono il 39-45 all’intervallo lungo.



Si rimane a secco per quasi tre minuti, ci pensa Johnson con il suo giro e tiro spalle a canestro e poi con una sontuosa bimane a riaprire le ostilità; Avellino trova ancora birra nel suo carniere e si risveglia anche Green, che dopo tanti appoggi facili sbagliati, va con la lacrima del 39-51 al 24’ (massimo vantaggio Avellino, che firma un parziale di 0-6 alla ripartenza). Ere si butta dentro e realizza, ma ancora Green punisce con l’arcobaleno e il tap in offensivo di Sczewczyk vale il 41-55 al 25’. Il lungo polacco con la tripla scrive il +17, è Phil Martina mettere punti sul tabellone dopo un’eternità.  Sczewczkyk va con altri 5 punti, diventa immarcabile   e fissa il 43-63 al 28’, quando la partita sembra ormai finita. Colussi prova ad accendersi con la tripla, Sacripanti ordisce la zona che sembra avere buoni risultati, Vitucci non ci sta e sul 48-63 chiama tiemout. Caserta allunga il parziale che diventa di 9-0 sulle iniziative di Ere e Koszarek. Avellino contro la zona non segna più, la Juve non ha Bowers a disposizione, al 30’ è 52-63.

La zona casertana viene punita in avvio dalla bomba di Green, poi c’è tanta confusione in campo, con fischi controversi e il 5^ fallo di Lauwers.  Caserta nella confusione si lancia in contropiede alla morte guidata da Koszarek. I punti del polacco fanno risalire la Juve fino al -11 (55-66) al 33’. Arriva anche lo svantaggio in singola cifra con il canestro da sotto di Williams su cui segue lo sfondo (4^fallo) di Scewczyk. La bomba di Green con la mano in faccia di Koszarek (57-69) sa tanto di colpo del ko, così come l’infortunio di Di Bella. La Juve prova a scuotersi al 36’ con Williams che segna da sotto , ma Cortese punisce con il contropiede direttamente da baseball pass.  Il resto è garbage time, con due triple di Ere che valgono il -8 (68-76), ma si chiude con l’alleyop  degli irpini che vincono un derby meritato sul punteggio finale di  75-83.


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