Battuto anche l’Estudiantes, la Pepsi ipoteca gli ottavi



Juomaine Jones in azione (foto Gennaro Buco)

Qualcuno forse storcerà il naso per il finale e lo scarto tirati, ma alla fine, vittoria meritata è stata per questa Pepsi che si scopre bella d’Europa. Cade al Palamaggiò un Estudiantes buono ma poco più, che ha acceso l’inizio gara prima con le dichiarazioni “telematiche” su Twitter di German Gabriel, che definiva Caserta come “terra di Camorra, una trasferta da prendi e scappa”, poi con i 10 punti in fila di Asselin che consentivano ai madrileni il 2-12 del primo quarto. Caserta ha però saputo venir fuori di fronte a ogni evenienza, ha saputo trovare gioco, grinta e aggressività. L’ingresso sul parquet di Doornekamp ha sparigliato le carte. Il folletto canadese ha saputo prima farsi valere in difesa su Asselin, annullato da quel momento, poi si è fatto trovare pronto in attacco. Le triple sono arrivate puntuali per la Pepsi, con un Jones mattatore in avvio, seguito da Di Bella, che stasera in ombra per problemi fisici è stato ben rimpiazzato da Koszarek. Casimiro ha provato più volte nel corso della partita la zona, una 3-2 mal eseguita dai suoi, puntualmente bucata dalle triple aperte dei soliti noti, ma anche dai tanti extra pass in and out che hanno permesso comodi appoggi ai lunghi. Certo che l’infortunio a Williams, botta al ginocchio, poteva incidere e non poco. Nick Caner Medley ha provato a farsi vede in avvio di terzo quarto sfruttando l’assenza del centro di Wake Forest, ma i suoi 5 punti sono stati l’unico sussulto di una gara anonima. Gabriel, eccentrico alla vigilia, ha dimostrato coi fatti la sua rabbia agonistica, rispondendo con talento, triple e schiacciate ai tanti fischi e cori di un Palamaggiò più pieno del solito (rispetto ai deserti di coppa soliti). Sta di fatto che la Juve è sempre in controllo della gara, prende vantaggi che oscillano dai 4 agli 8 punti, prima di alcune distrazioni. Gli spagnoli concedono tanti minuti al loro play di riserva Albert Oliver, che fa una partita di grande sostanza guidando i suoi alla rimonta. Il quarto periodo, con Caserta che paga la stanchezza, sembra arridere ai madrileni che mettono il naso avanti. E’ Garri che sprona i suoi con rimbalzi e tap in importanti. Bowers, ritrovato dopo tanto appannamento si fa trovare pronto e da sotto imbuca, al resto pensano le bombe in sequenza nel finale di Jones, Ere e Koszarek (3/4 stasera per il polacco) che sembrano chiudere i giochi. L’estudiantes però ci crede, e proprio nel momento clou trova la bomba di Tyrone Ellis che riporta a -1 con meno di 10?. Ere fa 1/2 dalla lunetta, ma non c’è tempo per una preghiera finale. Caserta fa sua la posta in palio. Certo è che, senza Di Bella, senza Williams, con un Doornekamp positivo ma a tratti, e con un Colussi in campo solo per pochi spiccioli, Sacripanti è stato bravo a gestore le frecce nel suo arco. Finalmente una staffetta convincente tra Ere e Bowers che ha fatto sì di farli rimanere freschi e lucidi nel momento finale. Più lavoro per il solito Jones, che seppur ha sbagliato parecchio (3/10 e 3/7) oltre al solito contributo a rimbalzo ha servito anche numerosi assist, nonchè ha messo la bomba importante. Bene la panchina allora, con i vari Koszarek, Garri e anche Martin, protagonisti per una notte. La vittoria sofferta del Galatasaray sul Nymburk apre tanti scenari. Fra 14 giorni si va a Madrid, vincere sarebbe importantissimo. Peccato che dal +6 di 42? sia finita solo +2 (sull’87-85), una differenza più comoda, sarebbe stata preferibile. Sacripanti compie un autentico miracolo e Caserta può sperare concretamente in un posto nelle Top 8.




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