Nella tana del lupo con la consapevolezza di non avere niente da perdere, mai come stavolta. La Juve ed il suo popolo (non è previsto l’esodo biblico come nelle ultime stagioni) vanno alla ricerca di una vittoria che non compare negli almanacchi del basket bianconero. Caserta ha sempre perso nel fortino del Pala Del Mauro e, negli scontri diretti con la Scandone, le ha prese spesso e volentieri anche in casa. E’ la sfida più difficile che arriva nel momento, forse, peggiore: un derby regala sempre motivazioni particolari, ma affrontarlo con un roster falcidiato da infortuni ed acciacchi, rende il compito decisamente più arduo. Più di quanto non lo sarebbe stato anche al completo, sia inteso. Senza il pivot Stipanovic, sostituito dall’esterno Kudlacek (oggi all’esordio), la coperta degli interni è quantomai corta e dovrà vedersela contro gente come Ron Slay (uno dei tanti ex di giornata), Golemac ma, soprattutto, Linton Johnson, uno che sta facendo veramente la differenza. «Intanto ci siamo allenati e questa è una buona notizia – ribatte coach Sacripanti nell’immediato pregara -. Siamo riusciti a fare qualcosa di significativo e la qualità si è alzata. Questo non vuol dire stiamo apposto, ma un passetto in più è stato fatto».
Come si sta integrando Kudlacek e quanto può, nell’immediato, dare alla causa?
«Si è subito inserito bene: ha alzato la qualità degli allenamenti e qualcosa di buono, senza fare l’eroe, può darci. E’ un bravo ragazzo che lavora tanto e si è messo a disposizione mia e della squadra. Spero di avere un buon contributo anche da parte sua per aiutare Collins».
Avellino non è più una sorpresa: come giudica il lavoro svolto, fin qui, dal team di Vitucci?
«Lo dico da tempo che questa nomea di Avellino come sorpresa è totalmente fuori luogo. E’ una squadra fortissimo come lo scorso anno, anche se ha perso gente come Troutman e Sczewczyk, ma ha giocatori di grandissimo livello. A mio avviso ha un roster più qualitativo rispetto ad altre ed anche rispetto a noi. Giocano un basket molto piacevole, sono allenati da un ottimo coach come Frank Vitucci: insomma hanno tutto per fare bene e lottare per qualcosa di importante».
Senza Stipanovic, è logico immaginare che, sotto canestro, sarà una battaglia per arginare la forza di Johnson…
«Chiaramente avremo qualche difficoltà in più, ma è sempre un discorso di squadra e di qualità del gioco. La nostra preoccupazione, principale, non è tanto sul come fermare Avellino, ma sul fatto che dobbiamo giocare meglio visto il calo delle ultime sfide. Pensiamo prima di tutto a noi stessi, a ritrovare la nostra qualità di gioco e poi, ovviamente, faremo quello su cui abbiamo lavorato».
Il derby ha sempre un fascino particolare a maggior ragione pensando che, al Pala Del Mauro, la Juve ha sempre perso…
«Ci piacerebbe tantissimo andare avanti e prendere altri punti. La salvezza è l’obiettivo, ma il sogno di lottare per le Final Eight non è impossibile. La cabala mi interessa poco: lì ho vinto con Cantù e Pesaro quindi voglio vincere anche come coach di Caserta, ma non è una sfida diversa dalle altre».