SAN MARCO EVANGELISTA – Un fulmine a ciel sereno nel San Marco Evangelista. Dopo sei anni di presidenza, Pasquale Tedesco annuncia il suo addio alla società giallorossa. Il black out dell’ultimo mese, con appena un punto racimolato in quattro partite senza mai andare in goal, ha spinto il massimo dirigente sammarchese a fare un passo indietro: “Dopo sei anni lascio il San Marco Evangelista. Non lascio il calcio che è una passione, mi faccio da parte e lascio la società al direttore generale Vincenzo Carozza ed al direttore tecnico Angelo Petriccione che traghetteranno il club fino a maggio o, nel caso di qualificazione ai play-off, fino a giugno”.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la debacle contro la Vis Capua: “Sono amareggiato per la sconfitta bruciante di Capua. Noi siamo partiti per vincere il campionato o perlomeno di piazzarci nelle cinque posizioni che valgono i play-off ed abbiamo perso contro una squadra che sin dall’inizio sta lottando per i play-out. Dopo ventuno giornate siamo addirittura fuori dai play-off, quindi ci ho riflettuto tutta la domenica ed ho deciso di abbandonare un progetto che mi ha condotto in questi cinque anni a conquistare la vittoria dei play-off di Prima Categoria nel 2012-2013 ed il conseguente accesso in Promozione”.
Un fiume in piena il presidente che tuona: “Sono deluso calcisticamente. Ho acquistato calciatori di spessore, di categoria superiore, ma che non hanno dimostrato quanto ci aspettavamo. Il rendimento non deriva neanche dal cambio tecnico, in quanto i giocatori non volevano più l’allenatore. Non è scusante che lo spogliatoio non andava d’accordo. Da tempo i calciatori remavano contro il tecnico ed una legge del calcio che si cambia l’allenatore invece che venti calciatori. Ma questa è un’altra storia. La mia è una decisione definitiva, lascio il calcio dopo sei anni poi a giugno ne riparliamo con i due direttori per vedere cosa fare. Ringrazio tutti i collaboratori di questi sei anni per l’impegno profuso per il San Marco Evangelista, ma è arrivato il momento di dire basta”.
