Continua la striscia nera della Juve che cede, in volata, il derby con Avellino. Partita dura, bella ed equilibrata decisa dagli episodi del finale che sono girati tutti a favore dei ragazzi di Sacripanti. A far da cornice al derby il solito calore delle tifoserie con oltre trecento tifosi giunti dall’Irpinia che, come al solito, hanno incessantemente sostenuto i lupi. Da sottolineare anche l’americanata dell’inno cantato da un quartetto vocale accompagnato al piano, nulla di male sia chiaro ma queste cose lasciamole Oltreoceano.
PRIMO PERIODO
Sacripanti mischia le carte lanciando Fesenko e Obasahan in quintetto mentre Dell’Agnello conferma Giuri per l’infortunato Bostic. Il più aggressivo di tutti sul parquet è Watt che mangia sulla testa di Fesenko (7 punti in due minuti). Avellino fatica ad entrare nel match e a leggere il pick ‘n roll Sosa-Watt in difesa. Dopo l’ennesima scorribanda di Sosa, Sacripanti deve andare col timeout (9-2 in neanche 3’). I lupi escono bene dal ‘minuto’ e Thomas muove il tabellino con una tripla mentre Sosa continua a ‘violentare’ Ragland. Ed arriva anche il siluro di Gaddefors, alleluja, che stende la Scandone sul 14-5 a metà periodo. Il circo bianconero continua a regalare gemme: bomba di Sosa per il 17-5 mentre Ragland entra nel match con 6’ di ritardo. I canestri sono delle vasche: tripla di Gaddefors cui fa seguito quella di Leunen (20-11 al 7’). Sacripanti lancia nella mischia Green e Randolph ma è Ragland ad aver cambiato atteggiamento. Watt continua ad imperversare anche contro Cusin ma la tripla di Leunen rimette i lupi in linea di galleggiamento (23-17). Ormai Ragland è nel derby ed insacca un’altra bomba (11 punti). Uno scintillante primo periodo va in archivio sul 25-22.
SECONDO PERIODO
C’è anche Jackson in avvio di secondo periodo, ma soprattutto c’è Ragland che spara la bomba del pareggio (14 punti). Il sorpasso è nell’aria e porta la firma di Leunen mentre Dell’Agnello mischia i quintetti andando con quello più basso nonostante la presenza di Cusin in vernice. La Juve ritrova energia dalla tripla di Giuri e la ‘rubata e canestro’ di Jackson messo sulle piste di Ragland. I ritmi alti favoriscono gli irpini che amano giocare a questa velocità e Ragland trova lo spazio per l’ennesima tripla (30-34 al 14’). L’attacco avellinese è sinfonico: bomba di Zerini e la Juve precipita a -7. Dell’Agnello cerca nella zona 2/3 l’arma per fermare i lupi che, però, pur sbagliando attaccano bene mentre la Juve spreca tante palle per riagganciare gli ospiti. Si scalda il duello Fesenko-Watt: schiacciata dell’ucraino con dedica all’americano, replica dell’americano con la stessa moneta, ancora Fesenko che però mostra l’orecchio al popolo bianconero e si becca un tecnico. E la Juve punisce con la terza bomba di Gaddefors (42-43). All’intervallo si va sul 43-48, che scintille.
TERZO PERIODO
Watt continua ad imperversare in area (16 punti) ma la Scandone è sempre sul pezzo riuscendo ad intasare gli spazi agli esterni bianconeri. Continua lo show di Watt (18 punti) e Caserta torna sul -1. Il rientro viene vanificato da due errori difensivi immediatamente puniti da Thomas e Leunen (49-55 al 24’). Nel momento del bisogno ecco Cincia insaccare una tripla veramente pesante. E’ l’energia che spinge la Juve ad infilare un 7-0 capace di rimettere i bianconeri avanti nello score. E qui arriva la tripla di Green. Ma ancora un paio di giocate di Putney e Cincia firmano il sorpasso (60-58) in un Palamaggiò, finalmente, polveriera. Le due squadre si scambiano ‘pugni’ come sul ring ed il pubblico apprezza la fisicità e la grinta che si vede sul parquet. I protagonisti del momento sono Green e Cinciarini, due enciclopedie del gioco. Suona la sirena: 66-66.
QUARTO PERIODO
La volata comincia con la tripla, terza, di Zerini. Gli annosi problemi della Juve dalla linea della carità cominciano a farsi sentire mentre Fesenko è decisamente dentro la partita (66-74 al 32’ con cinque punti dell’ucraino). Tocca a Putney levare il tappo e frenare il break irpino subito seguito da Watt: Caserta non vuole morire. Anche qui la Juve spreca qualche occasione buona per essere più a contatto ed allora arriva la bomba di Giuri per il -2 (73-75 al 36’). Una buona notizia arriva dall’uscita di Ragland per cinque falli (0 punti nella ripresa) mentre Watt, dalla lunetta, firma il pari. Il sorpasso è nell’aria e viene firmato da Sosa al 38’. Ancora pari dopo i liberi del glaciale Leunen. E poi sorpasso col siluro di Green a 75” dalla sirena. Le palle perse di Giuri e Sosa sono dei macigni. Watt, in lunetta, a 23” dalla sirena fa 1/2 ed è -2. Leunen non trema, fa 2/2 e chiude i giochi. Finisce 82-86.