Ancora nessuna certezza sulla riapertura dell’impianto natatorio di via Gallicola, chiuso ormai da mesi. Le realtà sportive del territorio stanno valutando la possibilità di rivedere i termini dell’accordo con l’ente pubblico. Dopo il voto dello scorso venerdì, si è insediato ieri in Provincia il nuovo presidente, Colombiano, a cui spetterà il compito di avviare un confronto con le associazioni e di guidare le azioni necessarie per il ritorno all’attività.
La dissoluzione dell’Agis, avvenuta alcune settimane fa sotto la precedente presidenza di De Rosa, ha comportato il trasferimento diretto della gestione delle strutture sportive provinciali – tra cui rientrano anche la piscina e il PalaPiccolo – agli uffici dell’amministrazione.
La struttura di via Gallicola è chiusa da quattro mesi a causa della mancanza del certificato antincendio. Nonostante gli sforzi della Provincia per recuperare la documentazione necessaria alla presentazione della Scia ai vigili del fuoco, l’impasse non è stato ancora risolto.
Le associazioni sportive, rimaste inattive insieme ai circa 700 utenti giornalieri della piscina, sono ormai esasperate. La data ipotetica di riapertura, prevista per la fine di giugno, è passata senza novità, e la possibilità che si vada ben oltre l’estate si fa sempre più concreta. Per questo motivo, insieme ai legali che le rappresentano, le associazioni stanno valutando di rivedere il contratto che regola l’utilizzo delle corsie e delle palestre, in vigore fino al 2026.
La convenzione ha validità biennale e stabilisce le tariffe da versare all’amministrazione per l’uso dell’impianto. Attualmente, il testo dell’accordo non contempla compensazioni per i periodi di chiusura, ma i danni economici e organizzativi subiti dagli operatori sono evidenti, e si auspica un riconoscimento formale attraverso un nuovo accordo.
Il confronto tra Provincia e associazioni inizierà nei prossimi giorni, ma potrà arrivare a una conclusione soltanto dopo la riapertura effettiva dell’impianto e una valutazione chiara del periodo di inattività. Al momento, però, non c’è ancora una data definitiva per la ripartenza.
Inoltre, proprio oggi inizia la consueta pausa estiva prevista dal contratto in vigore, che copre i mesi di luglio, agosto e settembre. Si era ipotizzata un’apertura anticipata a settembre per compensare, almeno in parte, la chiusura prolungata, ma al momento è impossibile sapere se sarà tecnicamente possibile.
Si aggiunge poi un ulteriore ostacolo: una consistente pendenza economica legata alla fornitura di gas metano, pari a 712.000 euro. La Provincia ha già versato un anticipo di 370.000 euro, ma resta una situazione complessa per gli uffici tecnici, aggravata dalla mancanza del certificato antincendio, mancante almeno dal 2018. Senza questo documento, infatti, l’apertura al pubblico è legalmente impossibile.
Intanto, l’utenza continua a soffrire: centinaia di sportivi, persone con necessità riabilitative e atleti agonisti sono stati costretti a spostarsi in altre strutture. E così lo stadio del nuoto, un tempo considerato un punto di riferimento per lo sport casertano, resta ancora chiuso, senza alcuna prospettiva concreta di riapertura, da quel giorno di aprile in cui un controllo dei vigili del fuoco – seguito al distacco di una plafoniera – ha messo in luce la mancanza della documentazione antincendio.