Mimmo D’Argenzio, capitano della Paperdi Juvecaserta carica l’ambiente in vista della trasferta di Fabriano. “Fino a quando la matematica non ci condannerà, lotteremo su ogni pallone per conquistare la vittoria in queste ultime quattro giornate che restano per chiudere la stagione regolare. Sarebbe da folli non continuare a credere fermamente nei playin. E noi ci crediamo eccome. Non molliamo anche se questo che stiamo attraversando è un momento complesso per noi. Ma ora più che mai è importante restare uniti, ciascuno per la propria parte”. Sulle contestazioni ammette: “Fischi, le scritte ci hanno fatto male, ma comprendiamo l’amarezza del pubblico. Ci dispiace molto per i nostri tifosi, non vorremmo mai deluderli. C’è stata una concomitanza di fattori, come gli infortuni a catena, il cambio recentissimo dell’allenatore. Non cerchiamo alibi dice il capitano al Mattino – ma purtroppo ciò ha finito per condizionare il nostro gioco”.
Domenica c’è la trasferta di Fabriano. La preoccupazione maggiore viene dall’infermeria ancora piena, con il play Teo Laganà alle prese con i postumi della lesione all’adduttore della coscia sinistra che molto presumibilmente lo terrà ancora lontano dal parquet; il centro Momo Diouf risente della botta alla coscia destra rimediata nell’incontro con Ravenna e, come se non bastasse, in allenamento il “lungo” Gianluca Giorgi ha dovuto fare i conti con un incontro ravvicinato del mignolo della mano con una palla, ricorrendo alle cure dell’ortopedico della squadra, Emilio Taglialatela. “Nonostante ciò noi proveremo a fare il bis a Fabriano avendo vinto all’andata, ma non saranno 40 minuti agevoli; faremo di tutto per portarci a casa i due punti. Con coach Baldiraghi siamo entrati subito in sintonia; ci sta dando la carica e l’energia per affrontare questa fase finale della stagione regolare. Stiamo lavorando tanto per ottenere il massimo da questi appuntamenti che ci aspettano. Indubbiamente la sconfitta in casa col Ravenna ci ha complicato la vita prosegue il cestista sapevamo che sarebbe stata una gara più che impegnativa e avevamo messo in conto i rischi che correvamo. Senza Laganà, che resta un importantissimo terminale offensivo, le difficoltà si sono triplicate”.