L’Aversa si aggrappa al passato per tornare nel calcio ma Spezzaferri dice no, Pellegrino: “Torno ad una condizione”



Guglielmo Pellegrino

Con l’Aversa ormai esclusa dal campionato di Eccellenza molti in città si interrogano sul futuro calcistico della realtà normanna. Nell’edizione odierna de “Il Mattino” l’ex numero uno Guglielmo Pellegrino interrogato sui fatti sportivi che hanno colpito la città ha dichiarato: “Ho sempre detto che senza il campo in gestione della società che ha la prima squadra non si potrà fare calcio. Aversa ha deciso un’altra strada snaturando l’essenza stessa del campo che ormai è diventato altro e fa a pugni con un progetto calcistico serio e duraturo. Per fare calcio occorrono i capitali o le competenze. Su una cosa ha ragione Matachione: ad Aversa non ci sono tifosi. Anche quando la mia squadra andava bene, vendemmo una manciata di abbonamenti. Mi dispiace ma vedo un futuro poco roseo. Tornerei solo se avessi il campo a disposizione”. 

A parlare è stato anche l’indimenticato Giovanni Spezzaferri che ha portato l’Aversa in serie C: “Ho fatto tanto in passato portando la C ad Aversa, ma ora ho altro da fare. Ho il lavoro e la carica di vice presidente della Lega Pro che mi toglie via molto tempo. Il calcio è una passione familiare che ci ha coinvolto un po’ tutti in passato, ma ora la vedo un po’ più difficile. Potrei mettere a disposizione le mie conoscenze a chi volesse fare calcio. Purtroppo ad Aversa è difficile”.




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