NEL SEGNO DI ZEMAN. Messina-Casertana e il duello tra amici Modica-Cangelosi

4-3-3 come filosofia di vita



Zdenek Zeman, Vincenzo Cangelosi e Giacomo Modica

CASERTA – “Amunìnni“: chissà quante volte Vincenzo Cangelosi e Giacomo Modica se lo sono detti quando hanno condiviso l’esperienza al fianco di Zdenek Zeman. Solo loro potevano capirsi al volo in lingua siciliana. Uno di Palermo, l’altro di Mazara del Vallo in provincia di Trapani, ne hanno viste tante al fianco del tecnico boemo e sempre hanno rivestito il ruolo di supporto sul piano calcistico ma soprattutto umano. Vincenzo da vice allenatore dopo aver iniziato da preparatore dei portieri, Giacomo da collaboratore tecnico. Diversa tra i due la longevità al fianco di Zdenek. Oltre trent’anni per Cangelosi prima di rompere il ghiaccio da primo allenatore con la Casertana. Per Modica sono otto le stagioni, a partire dal Fenerbahce e Napoli (in cui Cangelosi non era presente), Salernitana, Avellino, Roma e Cagliari, con una carriera da ‘primo allenatore’ che è iniziata molto prima del collega.

L’ILLUMINAZIONE. Per tutti e due, l’incontro con Zdenek Zeman è stata una vera e propria illuminazione. “Folgorati sulla via di Damasco” durante il loro percorso di calciatori. Giacomo fu il primo a conoscere un emergente allenatore proveniente dalla Repubblica Ceca, quando giocava nel Licata durante la stagione 1985-1986, l’anno dopo invece fu la volta di Vincenzo che se lo ritrovò a Foggia. L’apertura ad una nuova filosofia di calcio ha permesso di entrare in una dimensione differente, in cui tutto quello appreso prima è apparso obsoleto, superato, arcaico. 4-3-3 come ragione di vita, come argomento di discussione per carpirne ogni sfaccettatura, con atteggiamento, pressing, tattica, tecnica e lavoro atletico come concetti da dover imparare a memoria: un codice zemaniano che spesso non ha bisogno di parole ma riflette nello sguardo.



FILOSOFIA DI VITA. Per ambedue tanti sono gli allenatori avuti negli anni da giocatori, ma al momento di attaccare gli scarpini al chiodo, sia Vincenzo che Giacomo non hanno avuto dubbi su chi fosse l’allenatore da contattare per intraprendere la loro strada da collaboratori tecnici. In periodi diversi, hanno alzato la cornetta, hanno fissato un appuntamento con il maestro e davanti ad un caffè e ad una nuvola di fumo per le sigarette zemaniane (immancabili ndr), hanno chiesto: “Mister, c’è posto nello staff?“. Di certo, se fosse stato libero da impegni, stasera Zdengo si sarebbe seduto sul divano di casa sul Mar Adriatico a vedere lo scontro tra i suoi compari siciliani in Messina-Casertana, in programma alle 20.45 allo stadio “Scoglio”, ma a 76 anni non ne vuol sapere di andare in pensione ed anche lui, contemporaneamente, sarà in campo con il suo Pescara nella tana della neopromossa Pineto. Senza sosta, come una vita intera, ma con la certezza di creare un’idea di calcio che ha fatto storia.


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