Analizziamo le quote vincente del mondiale di Rugby



La 10ª edizione della Coppa del Mondo di Rugby a 15 prosegue imperterrita il suo programma di gare, confermando alcune previsioni e smentendone altre. In programma dall’8 settembre al 28 ottobre, è stato realizzato per la quarta volta coinvolgendo la Francia, stavolta come unica nazione organizzatrice. 9 le città scelte per ospitare l’evento, con la finale prevista allo Stade de France di Saint-Denis.

20 squadre coinvolte, divise in 4 gironi da 5, dove solo le prime due classificate potranno accedere ai playoff e giocare dunque i quarti di finale. Non molto fortunata l’Italia nei sorteggi per stabilire le squadre dei gironi, capitata nel Gruppo A insieme a Nuova Zelanda, Francia, Uruguay e Namibia. Sudafrica, Irlanda, Scozia, Tonga e Romania si affronteranno invece nel Girone B; Galles, Australia, Figi, Georgia e Portogallo nel Girone C; Inghilterra, Giappone, Argentina, Samoa e Cile nel Girone D.



Secondo i casino online non aams più autorevoli la favorita è ancora il Sudafrica, che insieme a Irlanda, Francia e Nuova Zelanda formano il gruppo delle contendenti al titolo. Il sito Snai banca i campioni del mondo in carica del Sudafrica a 4.00, la stessa quota offerta per l’Irlanda, campioni in carica del Sei Nazioni. A breve distanza, bancate entrambe a 4.50, seguono Francia e Nuova Zelanda.

A distanza considerevole, con poche probabilità di successo, seguono tutte le altre. La capofila delle contendenti alle prime quattro è l’Inghilterra, bancata a 12, seguita dal Galles (20), dalle Fiji (33) e dall’Argentina (40). Le restanti nazioni hanno quotazioni davvero troppo alte per essere prese in considerazione, compresa l’Italia, che viene pagata 750 volte la puntata per l’improbabile vittoria finale (vale a dire una probabilità dello 0,13% circa).

Come prevedevano i casino online aams prima della partenza, infatti, l’Italia è riuscita a superare la Namibia nel primo match, vincendo 52-8 il 9 settembre a Saint-Étienne, e poi l’Uruguay, imponendosi con il punteggio di 38-17 a Nizza il 20 settembre, ma quando il livello si è alzato non c’è stato nulla da fare: Nuova Zelanda-Italia è terminata con il punteggio di 96-17 a favore degli All Blacks.

La partita di Lione ha mostrato un’incredibile differenza di livello con la Nuova Zelanda, che è sì una delle squadre più forti al mondo, ma forse ci saremmo aspettati qualcosina in più dagli Azzurri. 79 punti di differenza e ben 14 mete concesse rappresentano una sconfitta pesante che evidenzia tutta la difficoltà del movimento rugbistico italiano nei confronti delle big mondiali. Nell’ultimo match contro la Francia, in programma venerdì 6 ottobre, servirebbe più di un miracolo per ottenere una vittoria e sperare di passare il turno.

Una possibilità che comunque esiste e deve essere tentata fino all’ultimo. Le condizioni per le quali l’Italia potrebbe accedere alla fase successiva sono, ovviamente, battendo la Francia, ma con tre opzioni a disposizione: vincere con un punto bonus aggiuntivo (che ricordiamo spetta alla squadra sconfitta con sette o meno punti, più un ulteriore punto bonus alla squadra autrice di almeno quattro mete nell’incontro, indipendentemente dal risultato); vincere senza bonus e non concedendo agli avversari alcun bonus; vincere senza bonus e concedendo al massimo un punto bonus alla Francia (in quel caso conta lo scontro diretto).

Nessuna delle ipotesi appena enunciate appare semplice, tutt’altro. Ma siamo convinti che l’Italrugby possa comunque riuscire, a prescindere dal risultato, a concludere l’esperienza mondiale con la testa alta e lo sguardo rivolto al prossimo Mondiale. Il terzo posto del girone, infatti, garantisce agli Azzurri la qualificazione automatica alla Coppa del Mondo 2027.


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