TENTATIVO DI COMBINE. Condannati due calciatori di Chieti e Matese

Nessun provvedimento per i club



ROMA – Il Tribunale Nazionale della FIGC ha condannato due calciatori per un tentativo di combine in occasione di Chieti-Matese. Si tratta dell’ex attaccante del ChietiGaetano Palmisano, e del difensore del MateseVittorio Nocerino, che sono stati oggetto della decisione giudiziaria in relazione alla partita disputata tra le due squadre il 21 dicembre 2022, finita con il punteggio di 2-0 a favore dei casertani. Queste le pene da scontare: 4 anni di squalifica per Palmisano mentre 9 mesi per Nocerino (LA SENTENZA DEL TRIBUNALE).

L’EPISODIO INCRIMINATO. Secondo quanto riportato dal sito web abruzzese Il Centro, il tentativo di combine sarebbe avvenuto la sera precedente all’incontro, quando il Chieti, in ritiro presso un hotel di Venafro, presentò un esposto alla Procura Federale, segnalando il comportamento sospetto di Palmisano. Quest’ultimo ha riunito alcuni giocatori della squadra ed ha rivelato loro di aver avuto una conversazione con Nocerino del Matese sulla possibilità di concordare il risultato della partita in modo da ottenere un pareggio.



LA SEGNALAZIONE. I calciatori hanno immediatamente segnalato l’episodio alla società che ha inviato immediatamente l’esposto alla Procura. Il giorno dopo lo stesso Palmisano è stato escluso dalla lista dei convocati e dopo due giorni è stato ceduto al Mola, squadra che milita nel campionato di Eccellenza pugliese. Tuttavia, il caso ha richiesto una risposta ufficiale dalla Figc, che ha istituito un’indagine per fare luce sulla situazione e prendere le misure necessarie per preservare l’integrità del calcio italiano.

LOTTA ALLA CORRUZIONE. La differenza di sentenza tra Palmisano e Nocerino potrebbe essere motivata da varie circostanze attenuanti al caso, come la sua eventuale collaborazione con le autorità durante le indagini o altre considerazioni fatte dal Tribunale. Nessun provvedimento per il Chieti, che ha subito fatto segnalazione alla Procura, e per il Matese, ritenuto estraneo ai fatti. Si tratta di una dura sentenza, poiché la FIGC intende avvalorare con forza la lotta contro la combine nel calcio italiano.


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