Il profilo e gli obiettivi di Casper Ruud



La Norvegia non è mai stata particolarmente prolifica in quanto a buoni tennisti, a differenza della vicina Svezia che invece nella storia ha proposto giocatori di altissimo profilo, come ad esempio Borg e Wilander, solo per citare i nomi più importanti di sempre.

Il paese scandinavo ha proposto ad alti livelli il solo Christian Ruud, giunto fino al 39° posto del ranking mondiale negli anni Novanta. Ora però Oslo può sperare di tornare ad emozionarsi con il tennis e lo sta facendo con il figlio d’arte di Christian, Casper Ruud, che ha superato già di gran lunga il papà.



Il nuovo prodigio della racchetta norvegese è un classe 1998, ha in Rafa Nadal il suo punto di riferimento, non a caso ama la terra rossa, dove si esprime a buonissimi livelli, dimostrandolo sin dal 2016 quando a Siviglia vince il suo primo Challenger, era anche il primo cui avesse mai partecipato, portandosi già in quell’occasione a sfiorare l’ingresso nella top 100. Poi qualche pausa, fino all’ingresso registrato nel marzo del 2019, grazie a due risultati importanti, ovvero il raggiungimento dei quarti a Rio de Janeiro e alla semifinale nel torneo di San Paolo.

Da quel momento in poi l’escalation è stata totale per il talento norvegese fino ad arrivare all’attuale quinta posizione scardinando i canoni di una nazione non propriamente molto affezionata a questo sport, dove la tradizione non è così forte. Però lui è ormai diventato popolare grazie a questo giovanotto che dopo aver provato oltre che col tennis con molti altri sport, dove comunque si distingueva, come calcio, hockey e golf, a 12 anni ha deciso in via definitiva che il suo sarebbe stato il tennis.

E ora vi eccelle alla grande, essendo diventato uno dei più talentuosi del circuito e tra coloro che tra scommesse live e eventi in diretta raccoglie maggiori consensi e simpatie, anche in virtù della sua bravura certo, ma anche per il suo stare in campo caratterizzato da una tenacia non comune.

Casper Ruud non ha un’altezza particolarmente elevata come richiesta dal tennis moderno, è un 182 centimetri, ma questo non gli impedisce di avere un buon servizio, anche se il suo colpo top è il dritto, che riesce a sfruttare a dovere per la costruzione della maggior parte dei punti, grazie ad accelerazioni che fanno spesso la differenza in maniera concreta.

Nonostante sia il quinto al mondo il tennista norvegese non si è ancora imposto in un torneo del Grande Slam, anche se nel circuito maggiore, comunque, si è imposto in otto circostanze, raggiungendo inoltre la finale 2022 all’Open di Francia e la semifinale alle ATP Finals del 2021.

Per diventare davvero super gli manca dunque un’affermazione di altissimo spessore, un guizzo che gli permetta di alzare un trofeo di quelli importanti, ma ha soltanto 22 anni ed è in continua e costante ascesa: l’impresa gli riuscirà presto.

 


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