BANDIERA ROSSOBLU’. Cerbone ha il cuore spezzato: “Che amarezza ma Caserta resta il mio più grande amore. La D? Sarebbe un sogno allenare i falchetti”



Raffaele Cerbone ai nostri microfoni

Ha vissuto gli anni d’oro della Casertana. Ne è stato il protagonista a suon di gol contribuendo a scrivere pagine memorabili rossoblù. Raffaele Cerbone, da sempre legato alla città e alla Casertana, non nasconde il dispiacere per la mancata iscrizione alla serie C.

“Sono rimasto innanzitutto sorpreso perché non c’erano avvisaglie di una mancata iscrizione e poi deluso e amareggiato. Si è fatto un salto indietro di quasi trent’anni quando nel ’93 non ci iscrivemmo in C1 per problematiche diverse, ma ho provato lo stesso doloro e sconforto”.



Così come i tifosi che ad oggi sono spaccati sul futuro. C’è chi si accontenta di vedere il pallone rotolare sul terreno del Pinto e chi vorrebbe ripartire solo dalla serie D.

“Una volta Caserta era la regina di tutta la provincia ed era impensabile non giocare tra i professionisti. Oggi sono cambiati gli scenari con diversi club limitrofi che sono cresciuti e il tifo, anche a causa di anni bui, si è sfilacciato e oggi ci si vuole accontentare di qualsiasi categoria pur di non perdere il calcio. Io dico che bisogna ripartire con un progetto serio e vincente possibilmente dalla quarta serie”.

Ma non sarà facile allestire una rosa importante facile dal momento che a oggi non c’è neppure una società.

“Inutile dire che sarà estremamente complicato primeggiare. Conosco bene la serie D e negli anni è cambiato molto. Servono under di spessore, giocatori che conoscono la categoria funzionali che cambiano totalmente l’equilibrio. Bisogna essere realisti e creare i presupposti che nel tempo possono dare soddisfazioni. Nel calcio poi può succedere tutto, ma vincere non è mai facile e il chiamarti Casertana non ti regala punti”.

Raffaele Cerbone ai tempi della Casertana

Hai iniziato la tua carriera da allenatore in Sardegna, ma se arrivasse una chiamata da Caserta?

“Ormai sono tanti anni che alleno in D anche con discreti risultati. Ho avuto la fortuna di lavorare con tanti giovani e sono molto addentrato nella categoria. Non nascondo che poter sedere sulla panchina rossoblù sarebbe un sogno che si avvera. Una sorta di chiusura del cerchio perché ho iniziato nelle giovanili, ho trascorso momenti indimenticabili con quei colori e poter allenare a Caserta sarebbe straordinario. Qualora ci fosse la possibilità sarei davvero onorato anche perché tutti a Caserta sanno quanto sia legato soprattutto da sentimenti veri che se è vero non ti garantiscono nulla anzi aumenterebbero le responsabilità, ma ti darebbero una carica incredibile per fare il meglio possibile”.


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