IL REAL AVERSA PERDE TERRENO NEL MOMENTO CLOU. De Stefano: “Bisogno fare un bagno d’umiltà. Ci sono mancati grinta e carattere, ma siamo ancora padroni del nostro destino”



AVERSA – Una partita in cui i calciatori normanni hanno peccato di cattiveria nel momento clou della stagione: il Real Aversa esce sconfitto dal “Bisceglia” per 1-3 contro un’Audace Cerignola che, ferma nel limbo di metà classifica, gioca più che altro per la gloria. Al termine del match è intervenuto ai microfoni della società campana il tecnico Antonio De Stefano.

IL MATCH DEL “BISCEGLIA”. L’allenatore partenopeo comincia con l’analisi tecnica della sfida contro i gialloblù affermando: “Una squadra che si deve salvare non può perdere al cospetto di un’altra che non ha motivazioni: bisognare portare punti a casa, e se proprio non puoi vincere assolutamente non devi perdere. Le gambe hanno tremato, a livello caratteriale abbiamo concesso di tutto agli ospiti comportandoci da squadra senza spina dorsale. Tralasciando poi che il goal di Messina (annullato per presunto fallo in attacco n.d.r.) è regolarissimo e che non ho più voglia di parlare di arbitraggio, non possiamo complicarci la vita da soli”.



LA LOTTA SALVEZZA. Con la sconfitta maturata ieri il Real Aversa è ora fermo alla 14^ posizione, a sole due lunghezze però dal Brindisi penultimo. “La regola dell’abolizione play-out ci permette ancora di salvarci, – afferma De Stefano – ma bisogna fare un bagno di umiltà perché qui c’è qualcuno convinto pensa di essersi già salvato. Se ci ritroviamo a fine campionato a lottare per la salvezza vuol dire che ci siamo meritati questa brutta situazione. Da martedì si volta pagina, si va su un campo difficile, non impossibile, prima delle due partite della vita contro Puteolana e Sorrento”. 

LA PROSSIMA SFIDA CONTRO IL PICERNO. “Sarà una sfida difficilissima ma in questo momento della stagione, a 270′ dal termine, non c’è avversario che tenga. Proveremo a fare punti con chiunque e saremo ancora padroni del nostro destino ma bisogna avere più fame e cattiveria. Sono profondamente deluso dalla partita di oggi, ne sono il principale colpevole ma è giusto che anche i miei calciatori si facciano delle domande e non si nascondano dietro l’allenatore”.

COSA NON HA FUNZIONATO. “Quando si è giovani ed inesperti e si ha la mente sgombra si gioca da urlo. I problemi arrivano quando il pallone comincia a scottare: ecco che si mostrano allora le lacune dovute dall’inesperienza. Siamo ancora in corsa e non possiamo fasciarci la testa prima di cadere ma da domani ci si rimbocca le maniche e si pensa alla sfida contro il Picerno”.


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